Contesa a tratti surreale quella di Piombino Dese tra Lupi e Delfini, in balia dell’ironia del tragico. Il risultato, neanche a dirlo, ha favorito quelli dei boschi, i da silva per eccellenza. “Le tre dee nere del Fato” hanno ineccepibilmente tessuto, sfilato e infine reciso il filo della gara, infortunando il Delfino dal ginocchio già provato di Alexandre Da Silva Bruno fino all’irrimediabile, la sconfitta. Così, con 8 punti il Pescara è solo sulla soglia della Final, non dentro, per lo meno fino al verdetto con il Napoli, decisivo quanto lo scontro diretto tra Martina e Rieti.
Partono schierati in giallo fluo Jonas, Eka, Mauricio, Bruno e Barigelli contro i padroni di casa Putano, Caputo, Merlim, Honorio e Canal. Dopo la prima avanzata di Mauricio e l’andirivieni salvifico di Jonas, al primo calcio piazzato, Merlim, con una finta ben riuscita, irretisce l’area biancazzurra con un’imprevedibile traversa-gol (3’33”). Si moltiplicano i tentativi del tridente casalingo, a cui rispondono Foglia, Nicolodi e Duarte. C’è un fallo da ultimo uomo su Taborda; rigore di Merlim e 2-0 per la Luparense (11’15”). Seguono un palo di Honorio, ammonizioni da ambo i lati e finalmente il gol d’impatto di Nicolodi (16’30”). Gara aperta con cinque falli per parte. Gli ultimi minuti del primo tempo sono tutti biancazzurri.
A dieci secondi dalla ripresa a trovare subitaneamente il varco di Putano è Romano, sempre più in gamba e in partita, al punto da quasi ripetersi di lì a poco, in scivolata a completare una diagonale di Eka. Continua l’iter dei falli: Honorio placa brutalmente il passo a Nicolodi. Giunge infine l’istante dell’infortunio e dell’atroce dolore di Bruno, trasportato fuori tra gli applausi degli astanti… dolore di fronte al quale la stessa diretta streaming si interrompe. Agli interrogativi e all’angoscia per lo stato di Bruno si aggiunge che, alla ricerca delle immagini perdute, si acclara quel che non si sarebbe dovuto sapere: un rigore fallito di Eka e il 3-2 definitivo siglato da Canal.
D.G.87