Partecipa a Pescara News

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

L'allergia alimentare non fa ingrassare

Condividi su:

"Ultimamente sono ingrassato, vorrei fare le prove allergiche per sapere se il mio aumento di peso è legato ad un'allergia alimentare". "La mia amica è dimagrita da quando non assume più latticini a causa della sua intolleranza al lattosio"

Frasi del genere sono spesso raccolte dagli operatori dei Centri di Prenotazione Sanitaria o dalle segretarie degli studi medici di Allergologia.

Sono in molti a chiedersi:
- C'è una connessione tra allergie/intolleranze alimentari e l'aumento di peso?
- Sto assumendo inconsapevolmente un alimento cui sono allergico/intollerante e questo mi sta facendo ingrassare?
La risposta a queste domande è: "NO".

Un'allergia alimentare è una risposta del sistema immunitario ad una specifica proteina di un alimento che tende a scatenarsi, generalmente, in maniera molto rapida dopo l'assunzione (in un arco di tempo che va da pochi minuti ad un'ora) e si risolve, in qualche modo, dopo alcune ore. I sintomi tipici dell'allergia alimentare comprendono naso gocciolante, prurito, eruzioni cutanee (orticaria), formicolio o gonfiore della lingua o delle labbra, senso di oppressione alla gola, voce roca, difficoltà a respirare, tosse, nausea, vomito, mal di stomaco, diarrea per arrivare fino all'anafilassi (una reazione allergica severa dell'intero organismo che può causare la morte). In persone particolarmente sensibili, le reazioni allergiche possono essere scatenate anche da piccole quantità di alimento.

Gli alimenti possono provocare anche intolleranze. Le intolleranze alimentari si differenziano dalle vere e proprie allergie alimentari in quanto non implicano un coinvolgimento del sistema immunitario. Si manifestano, in maniera più o meno grave, con l'incapacità a digerire un alimento o un costituente dell'alimento (glutine, lattosio). Le intolleranze sono molto più comuni delle allergie alimentari e vanno affrontate con l'aiuto di un Gastroenterologo. Esse sono, infatti, difficili da diagnosticare in quanto i sintomi possono persistere per qualche giorno dall'assunzione dell'alimento ed i test diagnostici attualmente disponibili consentono di diagnosticare con certezza solo alcuni di tali disturbi.

Le intolleranze vengono spesso confuse con allergie a causa della sovrapposizione di alcuni sintomi ma,  sono malattie ben distinte. I sintomi delle intolleranze possono comprendere diarrea, mal di stomaco e vomito ma, non orticaria, "difficoltà respiratoria" o anafilassi .

Le persone che hanno un’intolleranza spesso sopportano piccole quantità dell’alimento o del costituente incriminato senza sviluppare sintomi, ad eccezione delle persone che sono intolleranti al glutine (celiaci). Questi ultimi devono evitare in maniera assoluta tutti gli alimenti contenenti tale proteina.

In definitiva, l'assunzione di alimenti cui si è sensibili/intolleranti può causare una serie di disturbi, oltre a quelli appena descritti, come "sensazione di gonfiore addominale" e "pesantezza di stomaco". Tali disturbi non sono responsabili direttamente dell'aumento di peso. L'unico meccanismo con cui essi potrebbero farci "ingrassare" è legato al fatto che ci rendono meno propensi a praticare attività fisica.

Buone festività pasquali.

Dr. NICOLA VERNA
Specialista in Allergologia ed Immunologia Clinica
Via Vasco De Gama, 37 - 65126 - Pescara
Tel. e fax (+39) 085 65360 - Cell. (+39) 339 6268483

N.B.: I contenuti di questo articolo hanno uno scopo puramente informativo e non intendono, in alcun modo, sostituirsi al consulto, alla diagnosi ed al trattamento del proprio Medico di Medicina Generale e/o del proprio Specialista di fiducia. Da parte dell'autore vengono messi in atto tutti gli sforzi per rendere i contenuti chiari, aggiornati e facilmente comprensibili dal pubblico più vasto possibile. La Medicina, però, è una scienza in costante evoluzione e, quindi, dopo qualche tempo dalla pubblicazione, i concetti espressi potrebbero essere superati o, addirittura, non più validi. E' chiaro, pertanto, che è solo il Medico di Medicina Generale ed lo Specialista di fiducia che può illustrare la particolarità, i piani terapeutici e la prognosi del paziente. L'autore non potrà essere ritenuto responsabile di qualsiasi azione intrapresa o non intrapresa in funzione o come risultato dell'interpretazione o della comprensione delle informazioni contenute nella newsletter.

Condividi su:

Seguici su Facebook