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Gli Antichi Mestieri: I costruttori di marionette in Abruzzo

Pescara, Teramo, Chieti e Vasto le città attive nel settore

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Pescara,Teramo, Chieti e Vasto hanno avuto, dalla fine dell'Ottocento fino alla metà del secolo scorso, costruttori di marionette. A Pescara é nota l'opera dei fratelli Luigini; a Teramo e Pescara quella di Giancamillo Rossi e di Roberto Caprile; a Chieti quella dei fratelli Gremo e a Vasto quella di Mario Luigini.

Contrariamente a queste realtà artigianali, Titti Carta nel volume Artigianato in Abruzzo e Molise, edizione a cura dell'ENAPI, Roma, Bestetti, 1974 a proposito di costruttori di marionette in Abruzzo afferma: "...una produzione nuova che non ha precedenti in Abruzzo è quella dei burattini di Giancamillo Rossi di Pescara: si tratta di marionette a grandezza naturale scolpite in legno di cirmolo...." (op. cit . pag 252).

L' affermazione di Titti Carta dimostra che la studiosa ignorava le marionette costruite a Chieti dai fratelli Gremo, a Pescara da Angelo Luigni e a Vasto da Mario Luigini.

Contemporaneamente, dimostra di ignorare la differenza tra burattini e marionette. Nel volume Il Lavoro Artigiano, Novara, Istituto Geografico De Agostini,1984, si legge che a Pescara "in alcune botteghe si fabbricano marionette destinate per lo più all'esportazione. Sono pupazzi in legno di cirmolo rivestiti di panni multicolori e usati per i teatrini e anche nel settore dell'arredamento… gli artigiani delle marionette hanno messo in lavorazione pupazzi e marionette che riproducono i personaggi più in voga" (pag. 96).

In questa sede mi occuperò solo delle marionette dei Luigini. Per quelle di Giancamillo Rossi, dalle sopravvesti cucite dalla ditta Catello di Città Sant'Angelo, rimando il lettore alla mia scheda pubblicata dalla casa editrice Andromeda, di Castelli nel nono volume del dizionario enciclopedico Gente d'Abruzzo, 2007.

Le marionette dei Luigini risultano scolpite d'impeto. Il linguaggio plastico delle loro figure si dilata verso una realtà anatomica fatta di tridimensionalità ruotante tra arte e artigianato. Si tratta, visti sotto il profilo manifatturiero, di opere di consistente realtà figurativa, portatrici di messaggi di buona poesia vernacolare.

A Pescara, nel periodo che precede e segue la formazione della nuova provincia quest'arte fiorisce in forme intimamente legate alla pittura e al costume. Non una forma di artigianato, quindi, bensì più forme artigianali espresse da più operatori su un solo oggetto: la marionetta, alla cui vestizione provvedeva la sarta Angela Liberti, con la collaborazione della nipote Vittoria Luigini. I giudizi da me espressi in questa sede derivano dall'osservazione di una documentazione fotografica in possesso degli eredi, perché gran parte delle opere dei luigini fu distrutta, per rappresaglia, dalla furia nazista.

Solo nel museo delle marionette di Canosa di Puglia è possibile ammirarne, in veste originale, alcuni esemplari venduti da Corrado Barra l'anno prima della sua morte (fonte Nunzio Todisco).

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