Riceviamo e pubblichiamo una lettera ricevuta da un lettore di Bucchianico (CH), a seguito dell'articolo pubblicato il giorno 27 gennaio sui I cantieri dell'elettrodotto Villanova-Gissi finiscono sott'acqua.
Finalmente con stupore leggo un vostro articolo dove si parla espressamente del PIANO STRALCIO PER L’ASSETTO IDROGEOLOGICO (PAI) Abruzzese.
L’articolo in questione è intitolato :” I cantieri dell’elettrodotto Villanova – Gissi finiscono sott’acqua”,datato 27/01/2015, del giornalista Augusto de Sanctis.
Sin dal 2004, anno di approvazione del PAI, ho cercato in vari modi, sia tramite la politica regionale, sia a mezzo stampa , di far emergere i paradossi illogici ed assurdi che questa regolamentazione regionale ha nelle sue applicazioni.
Questa problematica nell’ultimo decennio mi ha stravolto, in quanto ha rovinato il mio progetto di vita.
Negli ultimi mesi ho scritto alle varie redazioni delle trasmissioni televisive di “STRISCIA LA NOTIZIA” , “LE IENE”, al giornalista Riccardo IACONA della trasmissione – PRESA DIRETTA – RAI 3, all’ assessore regionale all’ambiente ed ecologia Mario MAZZOCCA – ed al presidente della regione Luciano D’ALFONSO , SENZA RICEVERE ALCUNA RISPOSTA.
Giro la lettera inviata alla trasmissione “LE IENE”.
Il sottoscritto, Antonio Z., nell’anno 1993, ha comprato 3000 metri quadrati di terreno edificabile incluso nel piano regolatore del comune di Bucchianico(CH).
Nel 2004, la Regione Abruzzo ha approvato un “Piano stralcio per l'Assetto Idrogeologico(PAI), colorando il territorio regionale a macchia di leopardo, in zone rosse, gialle, verdi e bianche.
Il mio terreno è stato colorato di giallo, classificato come PERICOLOSITA’ ELEVATA - P2.
Nel nuovo Piano Regolatore del comune di Bucchianico, per quanto concerne il terreno di mia proprietà, a tutt’oggi, si potrebbero realizzare una decina di appartementi.
Invece, la normativa Regionale del PAI (piano stralcio per l’assetto idrogeologico), contrasta appieno il piano regolatore del mio comune, negandomi anche la costruzione di una abitazione monofamiliare in quanto sono attualmente pensionato.
1 - Il paradosso della normativa regionale in questione è che SOLO I CONTADINI iscritti alla categoria dei Coltivatori Diretti possono edificare un’abitazione monofamiliare con le relative pertinenze di trasformazione prodotti agricoli, mentre a tutti gli altri privati cittadini, viene negato questo privilegio.
Essendo incompetente in ambito geologico, mi chiedo del perché esista questa differenza di potere costruttivo, tra me (pensionato) ed un contadino, in quanto la reale differenza la dovrebbe fare il rischio di pericolosita’ dei rispettivi terreni di proprietà.
2 – Un’altro assurdo paradosso è stato quello di una proroga emanata dalla Regione Abruzzo nel 2005, che affermava, che solo per un anno si poteva costruire facendo riferimento al Piano Regolatore Generale del proprio comune di appartenenza.
Difatti, a circa 50 metri lineari dal mio terreno in questione, sono state costruite 3 palazzine come si evince dalla FOTO PANORAMICA IN ALLEGATO.
Cito spesso il termine ”paradosso”, in quanto è illogico pensare che in quel determinato anno di proroga queste tre grandi costruzioni possano essere state edificate stabilmente e pochi giorni dopo la fine della proroga, le stesse non potevano più essere costruite, in quanto quello che a mio parere ha la valenza maggiore è sempre la stabilità del terreno.
Questa lettera di sfogo è per dare una risposta concreta ai miei figli, i quali, mi chiedono, del perché nelle vicinanze del mio terreno con eguale pericolosità, altri ,hanno già costruito usufruendo della proroga(illogica ed assurda).
Spero inoltre che pubblichiate la presente lettera affinchè le norme di attuazione, attualmente in fase di aggiornamento, vengano riviste.
Inoltre nella cartina del PAI(piano stralcio per l’assetto idrogeologico)riguardante il mio comune, sussistono aree territoriali che a pochi metri di distanza l’uno dall’altro, passano da PERICOLOSITA’ NULLA a PERICOLOSITA’ P3 – MOLTO ELEVATA.
Un’ultima precisazione doverosa è che sin dal lontano 1993, sto pagando la TASSA dell’ICI, ora denominata IMU, senza poter edificare.
Situazione a mio parere alquanto incoerente e contraddittoria.