Il Festival Culturale dei Borghi Rurali della Laga continua a far parlare di sé e delle magnifiche iniziative che continua a mettere in atto in questa terza edizione che si avvia alla conclusione (il 14 dicembre ad Amatrice l’ultimo appuntamento). In realtà a parlare non sono solo i referenti del Festival ma, soprattutto, le comunità interessate e coinvolte in questo ambizioso progetto culturale, sociale, gastronomico, economico e tanto altro.
Un progetto, ricordiamo, che per quest’anno ha visto coinvolti 18 comuni e 3 regioni per un totale di 54 eventi svolti da aprile a dicembre. I volontari del Festival ora sono già proiettati al 2025 con l’intento di allargare il numero delle comunità e piccoli centri e dare sempre più voce alle realtà dei Monti della Laga alla ricerca di una (ri)scoperta.
Una voce che inizia a farsi già sentire con la realizzazione del Manifesto d’impegno. Principi cardine del Festival Culturale dei Borghi Rurali della Laga. Un documento il cui intento è “celebrare e promuovere la ricchezza culturale e naturale di questi luoghi unici, contribuendo alla loro valorizzazione e tutela. Ogni azione e iniziativa deve mirare a rafforzare il legame tra le tradizioni locali e le esigenze della comunità, favorendo un dialogo costruttivo e sostenibile”.
Manifesto composto da 23 punti che vanno dalla promozione del volontariato al rispetto dell’ambiente e della sostenibilità: “Ogni attività del Festival deve essere organizzata nel rispetto dell’ambiente. Le comunità si impegnano ad adottare pratiche sostenibili, ridurre al mimino l’impatto ambientale e promuovere iniziative di sensibilizzazione ecologica, come la gestione dei rifiuti e l’uso dei materiali riciclabili”.
Il coinvolgimento degli artisti e autori locali è un altro aspetto essenziale e in linea con la mission del Festival che da sempre ha come focus garantire loro “l’offerta di una piattaforma per esprimersi e farsi conoscere”. Le tipicità gastronomiche, altro aspetto che da sempre guida gli eventi: “Garantire che i prodotti alimentari utilizzati nel corso degli eventi provengano dalle aziende agricole e dai produttori locali favorendo così la filiera corta e sostenendo l’economia del territorio”. Di conseguenza “le comunità si impegnano a creare filiere corte e occasioni particolari come fiere di qualità, mercatini ed esposizioni, dove i piccoli produttori hanno la possibilità presentare e vendere i loro prodotti, valorizzando così l’economia locale”.
“Le comunità si impegnano a sostenere attivamente la cultura e la scuola, riconoscendo il loro ruolo fondamentale nella formazione delle nuove generazioni e nella trasmissione dei valori tradizionali”. Un altro punto del Manifesto davvero importante, tenendo conto del grave processo di spopolamento che queste realtà vivono ormai da anni. Il tutto senza dimenticare i più deboli, le persone in difficoltà attraverso la garanzia “che ogni iniziativa del festival sia accessibile e rispettosa delle esigenze di tutti con particolare attenzione alle persone anziane, bambini e soggetti in condizione di fragilità sociale o economica”.
Credit foto Mariano Fagiani