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Orti Slow Food, una testimonianza da Pescara

Parole chiave comunità e inclusione

redazione
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Orti Slow Food”, una testimonianza tra le nuove scuole coinvolte nell'edizione di quest'anno.

Pescara: parole chiave comunità e inclusione - A Pescara l’insegnante Andrea Berardinucci della Scuola secondaria Ugo Foscolo ci racconta quali obiettivi vogliono raggiungere grazie all’orto: «La comunità è il cuore di un quartiere, che senza i suoi abitanti non avrebbe sfumature di culture e tradizioni». È il caso di questa scuola che si trova nella prima periferia della città: «Quello che vorremmo è coinvolgere tutti gli abitanti intorno all’Orto Slow Food, che avremo la fortuna di realizzare in un ex parco pubblico adiacente alla scuola. Per questo stiamo anche cercando di coinvolgere nonni, genitori e persone che abitano nei dintorni della scuola», continua l’insegnante.

Cosa sono gli Orti Slow Food

Nasce dall’associazione della Chiocciola a metà anni Novanta negli Stati Uniti e approda in Italia. L'obiettivo è promuovere la coltivazione in modo sostenibile attraverso la comunità locale. All’interno dei quartieri vengono individuate aree dismesse da riqualificare che vengono trasformate in orti urbani creando così spazi verdi accessibili a tutti. 

Tutto questo grazie alla collaborazione tra Slow Food, i partner Irritec e Pastificio Di Martino, tutte le scuole di tutta Italia che aderiscono al progetto e il contributo di UniCredit al fine di promuovere un'alimentazione sana e la valorizzazione del territorio.

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