Pescara 24 luglio, presso l’Auditorium Petruzzi, via delle Caserme in Pescara, si è tenuta la presentazione delle modifiche alla Legge Regionale 96/2000 in merito alle disposizioni per il recupero del patrimonio edilizio esistente, la destinazione d’uso ed il contenimento dell’uso del suolo.
Il progetto di legge n. 396/2017 è stato approvato in Consiglio Regionale su proposta dell’Assessore Regionale all’Urbanistica Donato Di Matteo. Per il documento nella fase finale hanno partecipato anche Lorenzo Sospiri e Alberto Balducci.
L’incontro con i tecnici dei vari Ordini Professionali e i portatori d’interesse è stato voluto dall’Assessore Donato Di Matteo promotore e presentatore della modifica di legge.
Presenti insieme a Donato Di Matteo lo staff di tecnici regionali che hanno collaborato alla stesura del documento.
Vincenzo Rivera, Direttore Generale Regione Abruzzo, ha parlato dell’obiettivo che la nuova norma si pone e cioè il contenimento dell’uso del suolo che anche se in Abruzzo non arriva alla percentuale delle altre Regioni, è comunque da tenere sotto controllo anche con l’obiettivo della salvaguardia ambientale dell’intero territorio.
Giancarlo Zappacosta, Direttore Turismo e Cultura della Regione Abruzzo ha parlato dell’importanza che ha avuto la legge anche con la collaborazione fattiva ed attiva degli altri componenti tecnici regionali e come questo modo di agire abbia rivoluzionato la politica pubblica eliminando le troppe burocrazie che agiscono a vari livelli, ma soprattutto verso i cittadini che non riescono a portare avanti un lavoro per il caos normativo che troppe volte affligge gli uffici tecnici dei vari comuni.
Bruno Cerupica, Dirigente del Governo del Territorio, come tecnico architetto e dirigente, ha portato avanti il lavoro valutando le normative tecniche regionali in merito all’urbanistica e all’edilizia per soddisfare le esigenze di base dei cittadini che hanno necessità di migliorare e adeguare la propria abitazione. Cerupica ha voluto sottolineare che questa nuova norma non vuole essere un condono perché non legittima un abuso ma dà la possibilità di apportare modifiche alla propria abitazione.
Le modifiche che si possono apportare sono quelle del cambio di destinazione d’uso per i locali già esistenti al momento della pubblicazione della legge.
Saranno i piani terra e quelli seminterrati, con le dovute specifiche norme igieniche ed edilizie rapportate a quelle esistenti, ad avere la possibilità di essere usati come ampliamento della propria unità immobiliare. I Comuni della regione Abruzzo devono, entro 90 giorni dalla pubblicazione, recepire la legge altrimenti sarà la stessa Regione che interverrà. I costi di questo adeguamento saranno quelli risultanti dalla differenza già pagata per la tipologia attuale con quella per la nuova destinazione, Gli oneri saranno doppi da dividere tra il Comune e la stessa Regione.
Lorenzo Sospiri, presente al tavolo dei relatori, ha voluto manifestare l’approvazione che con il suo gruppo politico hanno voluto dare alla legge. La nuova norma potrebbe essere un incentivo per andare oltre al recupero dei locali per il settore edilizio che ancora oggi versa in una situazione tragica.
Alberto Balducci ha parlato dalle difficoltà che si incontrano in politica quando si presentano disegni di legge o altre iniziative a favore dei cittadini, ma di come sia stato importante il ruolo svolto dall’Assessore Di Matteo che ha unito e diretto il gruppo di lavoro.
Il Presidente dell’ANCI Luciano La Penna ha auspicato che questo sia solo l’inizio per un percorso nuovo di una nuova legge urbanistica da attuare con tempi brevi.
L’Arch. Borrone Michele, come tecnico e come studioso dell’assetto del territorio, ha parlato di come gli operatori del settore abbiano bisogno di chiarezza all’interno del fenomeno del consumo del suolo che deve essere programmato e non affrontato solo come emergenza.
Per avere una valida fattività la legge deve fare chiarezza per quelle che sono le norme igienico edilizie dei regolamenti comunali come ad esempio in merito alle altezze dei locali visto che i locali soggetti a cambiamento d’uso potrebbero avere un’altezza inferiore a cm 270.
Grande importanza deve avere il regolamento per i Centri Storici e i Nuclei Antichi che, essendo appunto costituiti da edifici tutelati, non possono essere adeguati alle normative in merito ad esempio al rapporto della luminosità delle finestre con i locali da adeguare.
Tra gli intervenuti, presenti tra il pubblico, il costruttore Sciarra che ha definito positiva la norma presentata ed ha auspicato che non vi siano più lentezze nell’applicazione. Se non parte l’edilizia si avranno grosse ripercussioni economiche in Abruzzo dove a tutt’oggi c’è stato un calo del 50% del lavoro con un dimezzamento del monte stipendi per i dipendenti.
L’arch. Aldo Pezzi, direttore uscente dalla Sovraintendenza regionale, ha parlato di una cauta applicazione della normativa nei Centri Storici.
L’arch. Fernando Ventresca ha voluto mettere in evidenza il possibile coinvolgimento delle zone agricole e di come poter soddisfare le esigenze della legge Tonioli utilizzata per la costruzione di autorimesse anche fuori dal calcolo volumetrico degli edifici.
Importante anche l’intervento del presidente Borgia, della BCC di Cappelle, che ha dato la disponibilità per la indispensabile riserva economica da destinare ai lavori edilizi necessari alla nuova utilizzazione dei locali.
L’arch. Gianluigi D’Angelo ha chiesto se per questi locali sarà poi necessario l’adeguamento sismico che potrebbe essere preteso dal Genio Civile.
L’arch. Maria Cicchitti ha poi parlato del patrimonio edilizio esistente presente nella zona storica di Chieti e nella zona di Chieti Scalo. Il patrimonio edilizio esistente è troppo spesso fatiscente sia per la manutenzione, a volte completamente assente, sia per la tecnica di costruzione che era completamente diversa da quella attuale all’atto della costruzione.
Queste dunque le domande e le perplessità che gli architetti presenti hanno voluto manifestare e che possono racchiuse in: Adeguamento igienico sanitario, adeguamento sismico, zone agricole centri storici e edifici di interesse culturale importante.
L’arch. Cericola ha risposto a tutti i colleghi presenti dando informazioni e delucidazioni in merito alle domande poste.
L’assessore Di Matteo ha poi voluto dire che:” Questa legge non è la soluzione di tutti i problemi urbanistici, la legge vuole essere “pratica”. Affianco a questa “piccola” norma ho lavorato per altre norme e la Legge Urbanistica è già pronta in articolato. Bisogna fare cose utili e tutto deve essere legato con il territorio ed il cittadino”.