Per la nostra rubrica amarcord, quest'oggi torniamo indietro al lontano 1977. La stagione 1976-1977 è destinata a rimanere a lungo nella memoria storica, fotografica e dei ricordi nei tifosi pescaresi: per la prima volta nella sua storia il Pescara Calcio approda nel massimo palcoscenico calcistico nazionale, raggiungendo la serie A. L'allora presidente era "il mitico" Armando Caldora che affidò in quella stagione la panchina a Giancarlo Cadè, che con quella squadra, costruita senza tante ambizioni ma con grandi nomi dell'epoca, realizzò un sogno cittadino.
Il tecnico biancazzurro poteva contare su elementi del calibro di Motta, Andreuzza, Zucchini e Galbiati, Nobili e Orazi solo per citare alcuni. Il campionato però venne vinto non dai biancazzurri, bensì dai Lanerossi Vicenza (l'allora Vicenza calcio) che totalizzò 51 punti in 38 partite, e per la promozione ai biancazzurri occorsero gli spareggi con Cagliari e Atalanta tutte giunte a quota 49 punti.
I biancazzurri pareggiano 0-0 con il Cagliari a Terni ed, approfittando della vittoria dell’Atalanta sul Cagliari, nell’ultimo incontro a Bologna, il Pescara pareggia 0-0 con gli orobici assicurandosi la serie A davanti a migliaia di tifosi biancazzurri, in delirio giunti al Dall'Ara, per un tripudio di bandiere e tifosi in festa. In questi anni a Pescara si muovono anche i primi passi per la costituzione del primo gruppo di tifoseria organizzata: i Pescara Rangers, nonché il gemellaggio proprio con quel Lanerossi Vicenza che diventerà il primo gemellaggio storico calcistico tra due tifoserie.