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Il Lunedì del Delfino

Le favole e le magie iniziano a presentare il conto

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La bestia nera Pineto ha affondato un Delfino sempre più spiaggiato, lasciando nello sconcerto una tifoseria costantemente delusa, amareggiata ed arrabbiata.

Sono mesi ormai che le chiacchiere di Silvio Baldini trascinano il sogno della serie B quasi fosse (per lui) una certezza, anziché una chimera irraggiungibile. L’arte di raccontare bugie bisogna lasciarla coltivare a chi è maestro del settore, diversamente saltano i nervi e si fanno figuracce in diretta, come sempre più spesso gli sta capitando. Gli pare strano a Baldini che dopo lustri di orrore calcistico, in cui abbiamo dovuto sopportare di tutto e di più, ora anche qualche altro giornalista, oltre a noi pochissimi da sempre in prima linea a raccontare dolorose verità, inizi a porgli qualche domanda scomoda, per quanto legittima. È forse nervoso perché nemmeno lui crede più in ciò che racconta? La favoletta del parallelismo con il suo Palermo ha fatto la muffa: in quel 2022 i rosanero avevano attivato una modalità famelica di affrontare gli incontri, ma soprattutto, incredibile davvero che un professionista del suo rango lo dimentichi (…), avevano in squadra il capocannoniere assoluto dell’intera serie C, ovvero un certo Matteo Brunori, che terminò la stagione regolare con 25 marcature, senza contare quelle realizzate poi nei play off. Ora ci piacerebbe che provasse a spiegare qual è il suo Brunori quest’anno e se si rende conto che i suoi giocatori non vincono un duello a centrocampo nemmeno per errore?

Evidentemente la fama di questa piazza, dove ai tifosi si può dare in pasto fichi secchi spacciandoli per ostriche, ha superato i confini regionali, così che chiunque venga chiamato dal presidente Sebastiani a lavorare per la società, si senta in diritto di raccontare ai microfoni amici qualsiasi fiaba, spacciandola per verità assoluta.  D’altronde non è il solo, quindi…

Della diatriba fra la Pescara Calcio e la Giava Servizi della famiglia Recinella, storica gestrice dello Stadio Adriatico per quasi mezzo secolo e ora anch’essa accantonata dal padrone unico, senza rimpianti, perché questi non fanno guadagnare denaro, pensiamo sia oltremodo inutile scriverne. D’altronde ricordiamo, tanto per riavvolgere il nastro del tempo agli albori di questo potere assoluto, che all’indomani della mitica promozione in serie A del gruppo Zemanlandia, anche il “sindaco” Sansovini, che avrebbe a gran diritto meritato finalmente di coronare la sua carriera con una stagione nella Massima Serie, venne ceduto come una scarpa rotta. E pensare che avrebbe fatto sicuramente molto meglio di quel Vukušić pagato a peso d’oro…

Questa settimana è tornato a trovarci l’amico Christian Serafini, che in occasione del derby ha realizzato una speciale copertina, immaginando un Delfino tifoso che si reca a Pineto, rappresentato dall’albero del simbolo societario, mentre il Delfino calciatore si illude di colpire il pallone rappresentato da un sole, che invece premia i padroni di casa, illuminando le sue verdi fronde.

Per proseguire a coltivare l’illusione del terzo posto finale, grazie anche al contributo di Torres e Vis Pesaro, anch’esse con il freno a mano tirato ultimamente, l’ultima chiamata è rappresentata dal doppio confronto interno in tre giorni che attende il Pescara: dopodomani alle 18 contro l’Arezzo, per il recupero della 34ª giornata, causa maltempo (poco) e mancanza di Stuart (forse), poi domenica 13 contro il Gubbio alle ore 15.

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