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Il Lunedì del Delfino

La speranza è l'ultima a morire, ma alla fine anch'essa muore

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Mentre il Südtirol è tornato a vincere, in casa contro la Sampdoria, ma questa volta Edoardo Vergani non era nemmeno in panchina, stasera il Delfino proverà a fare suo il derby con l’Ascoli, un confronto che rimanda a ricordi di un passato ormai lontano, destinato a non tornare mai più, finché almeno il calcio giocato non tornerà a far parte integrante del DNA societario.

La pubblicazione dell’ultimo bilancio (2024) della Delfino Pescara 1936 S.p.A., principale oggetto di discussione la scorsa settimana, insieme ai costosissimi braccialetti elettronici per le giovanili (…), ha finalmente mostrato anche ai più scettici e con le fette di salame davanti agli occhi, quale siano le reali velleità di Daniele Sebastiani, abilissimo affarista, ma dimentico del fatto che il calcio si gioca, anche e soprattutto, per passione e sui rettangoli verdi. A lui da fastidio che tifosi e giornalisti, per la cronaca due “mestieri” ben diversi, ma che egli preferisce inglobare in un unico contenitore, disquisiscano di bilanci, appunto, plusvalenze e liquidità, non riuscendo a capire che è proprio colpa sua se queste due distinte categorie di persone parlano di ciò, anziché limitarsi a fare il tifo (ammesso e non concesso che sia lui a stabilire le regole del libero pensiero), perché egli ha deliberatamente, anno dopo anno, eliminato il piacere di farlo. Magari si potesse tornare a parlare “solo” di calcio giocato a Pescara, di schemi, di quale giocatore sarebbe meglio schierare, di classifiche, magari perfino degli errori arbitrali, ma questa società ha reso tutto ciò superfluo e inutile, anzi una seccatura che costringe il presidente a doversi giustificare, per sua fortuna con microfoni amici, davanti alle telecamere, di tanto in tanto. 

Oggi conosciamo la cifra esatta o presunta tale, dei debiti (€ 22.000.000,00), ma, esclusi gli sfegatati tifosi del presidente, quelli che “..meno male che Daniele c’è…”, per il resto dell’ambiente non è mai stato un mistero il perché l’avvicendarsi dei tanti presunti compratori non abbia mai portato a qualcosa di pur lontanamente concreto: una volta in mano le carte, nemmeno un folle milionario in vena di elargire denaro gettandolo dalle finestre si potrebbe permettere di acquisire il Delfino!

Lo ripetiamo ormai da tempo, non esiste la benché minima speranza di poter tornare a godere del calcio giocato a Pescara e, settimana dopo settimana, tale presunzione assume le forme della più triste e concreta realtà. Sarà pure l'ultima a morire, la speranza, ma alla fine anch'essa deve cedere.

Intanto stasera Silvio Baldini, scontate le tre giornate di squalifica, tornerà in panchina, mentre, forse più per autoconvincersi piuttosto che farlo credere davvero all’ambiente, continua imperterrito a proclamare la quasi certa risalita in serie B, grazie al futuro trionfo di questa Rosa senza attaccanti nei play off a trenta squadre, incluse quelle del girone A, delle cui formazioni le principali squadre invitiamo a leggere gli schieramenti. Poi, certo, tutto potrebbe accadere, i miracoli sono tali in quanto accadono in situazioni oltremodo estreme, ma anche in cadetteria i debiti e Sebastiani resterebbero…

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