Prosegue inesorabile la caduta libera verso le zone meno nobili della classifica da parte del Delfino, che ieri pomeriggio è uscito sconfitto dal Comunale di Piancastagnaio, per opera di una modesta, ma agguerrita Pianese.
Una gara che qualche commentatore ha definito “strana”, sia a causa del suo altalenante andamento, sia per le clamorose sviste da parte di arbitro, guardialinee e quarto uomo, tutti apparentemente uniti nel commettere errori pesantissimi contro il Pescara. Vero è che dopo un discreto inizio, seppure condito dagli ormai ben noti svarioni sotto la porta avversaria, l’incredibile vantaggio dei toscani, con una rete che ha lasciato inizialmente increduli anche loro, tanto era evidente il fuorigioco, ha innervosito tutta la squadra e soprattutto la panchina, che si è vista privata in pochi minuti del suo allenatore e del vice, entrambi espulsi dal pessimo arbitro Stefano Milone della sezione di Taurianova, ma non sarebbe concepibile che un gruppo apparentemente desideroso di vincere il campionato si lasci abbattere per un episodio ingiusto. Invece i biancazzurri si sono come liquefatti, consentendo anche il raddoppio agli avversari. Nel secondo tempo, sostituito l’ormai sempre più evanescente Merola, il Pescara riusciva anche a pareggiare, salvo poi farsi beffare a pochi minuti dal termine per il 3-2 conclusivo.
In realtà, a nostro avviso, di “strano” c’è ben poco, meno comunque di quanto possa essere sembrato. Forse che non si sapesse già di quanto inguardabile fosse Staver? Che cedere in settimana Mulè sapendo appunto che Pellacani non avrebbe giocato, avrebbe costretto Baldini a schierare il moldavo? Oppure che in serie C il livello è basso non solo per quanto concerne i calciatori, ma anche per quanto riguarda, di conseguenza, gli arbitri e i guardalinee, peraltro non supportati dalla tecnologia? Non siamo in serie A e nemmeno in B, quindi è normale che anche i campi di calcio, gli allenatori, i presidenti, tutto e tutti siano mediamente più scarsi dei professionisti. Magari ci sarebbe da stupirsi maggiormente di avere un portiere che c’entra poco con questa categoria e che senza di lui probabilmente oggi avremmo una classifica a metà strada fra play off e play out, altro che promozione!
Fra i tanti commenti letti nei social mi ha colpito quello di un tifoso che ha rabbiosamente dichiarato “ci faremo la muffa in serie C”: ne siamo convinti tutti ormai, probabilmente anche quelli pro Sebastiani che da alcuni anni si risvegliano sempre dopo un paio di vittorie, dando dei “gufi” a coloro che hanno gli occhi per vedere, salvo poi rintanarsi nelle loro tane in momenti come questo. Non siamo in grado di formulare giudizi sui tifosi che, instancabili, continuano a sostenere la squadra, con trasferte in luoghi improbabili, da dove tornano pure con le pive nel sacco. Fanno bene? Male? Bisognerebbe disertare definitivamente gli spalti come auspicano in tanti o invece proseguire così, anche per il gusto di inveire contro la società? Forse non esiste una risposta, anche perché in un modo o in un altro non cambierebbe nulla, di questo almeno possiamo essere certi: Sebastiani non mollerà mai l’osso, a prescindere da ciò che pensano, dicono o fanno i tifosi biancazzurri e la condanna che per qualche ragione non conosciuta ci è stata inflitta, è destinata a restare tale finché morte non ci separi, come un pessimo matrimonio in un mondo dove non esiste la parola divorzio.
La prossima puntata dell’annuale calvario avrà luogo domenica prossima a Perugia, con inizio alle ore 15.