Alzi la mano chi avrebbe mai immaginato due mesi or sono che il Delfino a metà gennaio sarebbe già stato praticamente fuori dai giochi per quanto riguarda almeno la conquista del primo posto finale. I più ottimisti sognavano invece una fuga verso la vittoria, mentre magari coloro che amano restare con i piedi ben ancorati a terra profetizzavano qualche difficoltà, comunque con la certezza di continuare a lottare insieme alle altre favorite, ma che addirittura si dovessero abbandonare definitivamente i sogni di gloria … beh forse anche i pessimisti cronici avrebbero fatto fatica a dichiararlo.
Inutile farsi troppe illusioni a questo punto, giacché oltre a Virtus Entella e Ternana, anche la rediviva Torres sembra possedere ben oltre una sola marcia in più rispetto al Pescara. I promessi innesti del mercato di questo gennaio, se mai arriveranno e chissà con quale entità e qualità, sicuramente non saranno sufficienti a colmare il gap tecnico, fisico e soprattutto psicologico fra i biancazzurri e le rivali più accreditate. Al massimo potranno garantire una Rosa più compatta ed equilibrata in prospettiva play off, obiettivo che però abbiamo sempre considerato poco più che una chimera in termini di successo finale. E quindi eccoci ancora qui, per l’ennesima stagione, a leccarci le ferite e maledire il Poggio degli Ulivi, chi voleva farci i propri comodi e chi invece ha voluto, a torto o a ragione, impedirglielo, fatto sta che a fare le spese delle rispettive avidità economiche furono, sono e chissà per quanti anni ancora, saranno i tifosi del Pescara.
Lo 0-0 casalingo di sabato scorso con il Rimini ha ben rappresentato l’attuale situazione del team biancazzurro. Una gara iniziata in sordina che solo nel secondo tempo ha visto Brosco e compagni impegnarsi seriamente nel tentativo di infilare il portiere ospite, impresa sfiorata in più occasioni, due delle quali davvero clamorose, con il palo a negare la gioia a una Curva Nord sempre speranzosa. Ma se per il primo dei due si può gridare alla malasorte, visto che la diagonale di Moruzzi nove volte su dieci dopo aver toccato il legno solitamente carambola in rete, il secondo, al novantacinquesimo e ultimo minuto di gioco, fotografa in modo esplicito la stagione del Delfino: una buona squadra, che un allenatore tanto volenteroso quanto mistico, poteva trasformare in ottima, se non che manca della disponibilità di un attaccante, non necessariamente di caratura, ma almeno decente. Sì perché l’inzuccata di Edoardo Vergani a pochi metri dalla porta pressoché spalancata, la maggior parte dei giocatori, non necessariamente centravanti, anche di categoria inferiore, l’avrebbe infilata con il 99% delle probabilità.
Se ne deduce che non solo la tanto decantata magia di Baldini è ormai da tempo esaurita, ma che il karma si sta riprendendo tutto e con gli interessi.
Quello che da cammino trionfale sta per diventare l’ennesimo calvario, proseguirà domenica prossima, 19 gennaio, al Comunale di Piancastagnaio, in provincia di Siena, dove, con fischio d’inizio alle ore 15, il Delfino sfiderà la Pianese, attualmente nona in classifica e possibile avversaria nei futuri, inutili, play off.
In chiusura ci permettiamo di segnalarvi l’ultima produzione letteraria dello storico giornalista e scrittore Gianni Lussoso, dal titolo “Non solo parole”, che contiene anche una prefazione a cura del vostro qui presente umile cronista. Chi fosse interessato al volume può contattare come sempre l’autore tramite i suoi profili social.