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Il Lunedì del Delfino

Anche senza un bomber si può vincere e convincere

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Si è molto discusso, fin dallo scorso agosto, anche all’interno di questo editoriale, in merito alla mancanza di un bomber nella Rosa del Delfino. Principalmente perché, visto il più che ottimo andamento della squadra finora, si tende a pensare che sarebbe, alla fine, un enorme peccato non riuscire a raggiungere l’obiettivo della promozione solo a causa di questa carenza. Ma, in fondo, è davvero così essenziale schierare una prima punta per vincere le gare?

Partiamo dall’assunto, pressoché inconfutabile, che nel calcio (come in tutti gli sport di squadra) se non si riesce a creare la base per un gruppo di calciatori solido e compatto, quasi certamente gli obiettivi prefissati non si possono raggiungere. Quindi puoi anche schierare il re dei bomber, ma se il resto dei componenti agisce più individualmente che in coro, magari vinci la classifica cannonieri, però resti senza titoli. L’ideale, ovvio e lapalissiano, sarebbe riuscire ad unire entrambe le cose, creando un mix perfetto di squadra al servizio del finalizzatore. Non potendo, però, contare su ambedue, ebbene, fra il paio di potenziali carenze, qualsiasi allenatore in gamba e dotato di buon senso sceglierebbe sempre di guidare un gruppo compatto.

D’altronde, restando in casa biancazzurra, i fatti parlano chiaro, le ultime tre fallimentari stagioni hanno visto in campo ogni anno, rispettivamente, avere la possibilità di schierare un attaccante in grado di superare la fatidica soglia dei quindici goal: Franco Ferrari (17 reti – 2021/2022), Facundo Lescano (19 – 2022/2023) e Davide Merola (17 – 2023/2024). Il risultato finale di squadra è sempre stato però deludente, con il sospirato ritorno nel calcio che conta rimasto un sogno.

L’attuale stagione biancazzurra, sebbene Davide Merola, a differenza dei suoi due predecessori, sia rimasto a Pescara e in quanto reduce da un importante infortunio non possa ancora fornire il suo apporto in termini di marcature, ha però la fortuna di avere in panchina un Mister che nel corso della sua carriera non ha davvero mai privilegiato i singoli, con una visione del calcio, così come della vita, improntata sulla creazione delle condizioni per far sì che ogni componente della Rosa abbia come obiettivo primario quello di sentirsi al servizio dei compagni di squadra. Dove non è riuscito nel suo intento ha clamorosamente fallito, ma quando le sue condizioni si sono realizzate, ha vinto e convinto. Poche le vie di mezzo.

Non avendo pertanto un finalizzatore che ti garantisce almeno due o tre nitide occasioni a partita, sufficienti per portare a casa qualche punto, se non sempre il bottino pieno, allora non resta che puntare su un calcio “all’olandese” totale, dove chiunque, magari sfruttando al massimo le palle da fermo, come ha saputo fare Riccardo Brosco nella vincente ultima trasferta di Ferrara, sia in grado di segnare. Quando questo meccanismo funziona, per le difese avversarie è sempre più difficile ottenere un clean shot al novantesimo, perché prima o dopo uno dei tanti che ci prova riesce ad insaccare la palla.

La felice alchimia (o sogno come ormai si dice da queste parti) fin qui creata da Silvio Baldini per ora prosegue e tutti si augurano che possa continuare fino all’ultima giornata e anche oltre.

Non prima di aver augurato una pronta guarigione a Zdenek Zeman, purtroppo nuovamente colpito da un’ischemia, ricordiamo il prossimo impegno del Delfino, che in occasione dell’undicesimo turno farà visita, domenica 27 ottobre, inizio alle ore 19:30, alla Lucchese, ennesimo avversario sulla carta alla sua portata.

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