Nove gol in quattro partite, media superiore ai 2 a partita. Andi Shyti è l’uomo del momento in casa del Delfino Curi Pescara.
L’attaccante classe 2006, punto di forza dell’Under 17 di Massimo Angelosante, abruzzese di Guardiagrele anche se i genitori sono albanesi, ha ricominciato con i suoi pari età dopo un brutto infortunio che gli ha tolto dalle mani la possibilità di entrare, fin dall’estate scorsa, nelle rotazioni di Bonati in prima squadra. Rientrato da poche settimane per disputare la Fase Elite con i suoi coetanei, il bomber Shyti sta scaricando tutta la sua fame di calcio e di gol in mezzo al campo, segnando a ritmi da record. Con lui in queste condizioni, ogni traguardo diventa alla portata per la squadra di Angelosante. E Bonati già gongola, immaginandolo in prima squadra nella prossima stagione come under in Eccellenza.
Punta centrale alta 174 centimetri, Andi Shyti è un uomo d’area, dotato di buona tecnica e bravo quindi anche a manovrare con la squadra. Ambidestro, ha un ottimo tiro e grande intelligenza. Un attaccante completo e moderno. “In giro se ne trovano pochi come lui…”, dicono al campo San Marco quelli che lo vedono ogni giorno in allenamento. Nel 4-3-3 dell’Under 17 è il riferimento offensivo. Arrivato dal Pescara, dopo una stagione d’esordio in maglia Curi in cui ha giocato da sotto età (fermandosi a causa di alcuni infortuni), quest’anno ha iniziato la stagione con la prima squadra, prima di andare ko per un problema alla clavicola durante la finale di un torneo amichevole in precampionato. Prima dell’infortunio, aveva giocato l’amichevole contro la Juve Stabia da titolare aveva lasciato sensazioni molto positive, mettendo in crisi i difensori della formazione campana di serie C. Ora che è rientrato, la società ha preferito farlo ripartire dalla Fase Elite della sua categoria, e lui ha risposto presente: 4 partite, 9 gol, anche se non ha ancora raggiunto il top della condizione. “Ho avuto tanti infortuni in questi due anni, ma ora sono rientrato molto bene e spero di fare meglio, fare ancora tanti gol e provare a vincere il campionato. Ho dato il meglio di me, uscendo con i crampi, ma ci ho messo tutta la rabbia per il tempo passato fuori. In questo gruppo dei 2006 mi trovo alla perfezione: giochiamo insieme dall’anno scorso, con Angelosante mi trovo bene e lo stesso con Bonati, che già l’anno scorso mi aveva portato a fare allenamenti con la prima squadra. Sono un attaccante centrale, posso giocare in coppia con un altro attaccante o da solo”.
Studente modello all’istituto tecnico commerciale di Guardiagrele, per Andi il calcio è la vita: ogni giorno esce da scuola e si mette sui mezzi per arrivare a Pescara. Si appoggia a casa di Bonati per studiare e poi arriva al San Marco per allenarsi, ripartendo ogni sera, alle 19.30, sempre in autobus, per tornare dai suoi a Guardiagrele. Sacrifici che non tutti i suoi coetanei sarebbero disposti a fare per correre dietro a un pallone. La sua voglia lo aiuta ad affinare il fiuto verso la porta avversaria: “Faccio il possibile per essere sempre presente al campo e non saltare gli allenamenti. In qualunque situazioni mi trovi in campo, riesco a girarmi e tirare in porta. Idoli nel calcio che conta? Non ne ho, non sono un tifoso. Guardo le partite, amo questo sport. Ma sono Shyti e basta. Sogni? Mi farebbe piacere esordire un giorno in prima squadra, in Eccellenza. Il primo obiettivo ora è vincere il campionato Under 17, vogliamo tutti riuscirci. Il mio futuro? Spero nei professionisti. Con qualsiasi maglia, magari un giorno con quella del Pescara, club in cui sono stato per poco tempo ma a cui sono rimasto affezionato, da abruzzese”.