La sconfitta di Crotone, patita dal Delfino lunedì scorso, ha consegnato agli annali del calcio nazionale l’ennesimo record negativo a tinte biancazzurre, uno dei tanti che questa società sta regalando alla sua tifoseria. Dopo le quattro gare perse la scorsa stagione contro le prime due della classifica finale, Modena e Reggiana, quest’anno siamo già a tre su tre con la nuova coppia, Catanzaro e Crotone. Considerato che la prossima sfida di questo tipo vedrà il Pescara fare visita ai dominatori giallorossi del girone C, ebbene pensiamo ci siano ottime probabilità di riuscire a centrarne otto su otto nell’arco del biennio.
Abbiamo citato questa tragicomica statistica, perché ci sembra la migliore risposta da consegnare agli ottimisti dell’eventuale terzo posto finale, in vista dei futuri play off. Per spuntarla alla fine, con questa squadra, non dovrebbe avvenire un miracolo, ma una serie di prodigi uno dietro l’altro. Vero è che la palla è rotonda, come amano appunto ricordare gli speranzosi di cui sopra, ma esiste un limite anche alla geometria calcistica.
Durante la settimana che ha preceduto l’incontro vinto sul filo di lana, ieri pomeriggio, contro il fanalino di coda Viterbese, i giocatori biancazzurri hanno speso parole al veleno contro sé stessi, accusandosi di non approcciare le partite con la giusta dose di cattiveria agonistica, ripromettendosi di mostrarla fin da subito, al cospetto della cenerentola laziale (!). Le parole non hanno però trovato riscontro nei fatti, che al contrario ci hanno regalato una gara da sbadigli. Il goal al novantesimo del giovanissimo Marco Delle Monache si è limitato a risvegliare i pochi presenti rimasti allo stadio e i telespettatori con gli occhi ormai semi chiusi a casa.
A tal proposito un po’ tutti si chiedono per quale motivo il talentino locale non venga preferito allo strano Cuppone, il cui gioco arrembante ma privo di logica regala più danni che benefici, per non parlare degli ectoplasmatici Vergani e Tupta o del desaparecido Lescano. Misteri di un allenatore che dopo essere giunto a Pescara in punta di piedi, era stato forse troppo frettolosamente osannato da una tifoseria desiderosa di riscatto, al punto da non riuscire più a distinguere chi sia meglio di chi, per poi cadere, anche lui come i tantissimi che lo hanno preceduto in questa ultra decennale gestione societaria, in disgrazia e sul punto di un possibile esonero, che lo consegnerebbe quale ennesimo agnello sacrificale al desco di Daniele Sebastiani.
Al momento la classifica di questo tecnicamente scarso girone ci dice che il Catanzaro continua il suo percorso quasi netto verso la serie B, mentre il Crotone si è assestato al secondo posto e il Delfino al terzo, lontano sia da chi lo precede (tredici punti), sia da chi lo segue (l’Audace Cerignola con otto in meno). Domenica prossima la suggestiva sfida con il Foggia, di nuovo fra le mura amiche, con fischio d’inizio alle ore 14:30. Dubitiamo si potrà bissare il successo di ieri se i giocatori non ritroveranno quella foga agonistica, per loro stessa ammissione misteriosamente smarrita da troppe settimane.