Tre pareggi a suon di reti e rimonte per il Delfino, nei primi match di questi lunghi e difficili play off. Fin qui sono bastati, ma giovedì prossimo a Salò bisognerà necessariamente compiere un’impresa per andare avanti: solo una vittoria al termine dei novanta minuti consentirebbe il passaggio del turno. Il Feralpi visto ieri all’Adriatico è parso per lunghi tratti tecnicamente superiore ai biancazzurri, come d’altronde già si sapeva, ma in queste circostanze sono soprattutto la grinta e la convinzione, oltre naturalmente alla tenuta fisica, le vere armi vincenti. Consapevoli che solo realizzando una rete più degli avversari, quest’avventura avrà un seguito, gli uomini di Luciano Zauri dovrebbero scendere in campo con il coltello fra i denti, non avendo più nulla da perdere o difendere. Nel calcio, si sa, tutto è possibile, staremo a vedere.
Negli altri quattro scontri di questi ottavi di finale, segnaliamo le vittorie esterne di Palermo e Cesena, ai danni rispettivamente di Triestina e Monopoli. Rosanero ed emiliani ad un passo dai quarti, quindi. Juventus under 23 e Renate hanno pareggiato: per i bianconeri, pertanto, medesimo discorso fatto con il Pescara. Infine prosegue il sogno del Foggia di Zeman, che grazie ad una rete a tempo ormai scaduto, andrà a giocarsi le sue carte in quel di Chiavari, potendo contare su due risultati a disposizione: vittoria o pareggio.
Apriamo ora una doverosa parentesi che non riguarda direttamente il Delfino, ma il calcio italiano. Venerdì sera si è disputata una gara, fra Genoa e Juventus, in serie A, che (non) sta facendo discutere. Perché il “non” fra parentesi? Perché stranamente a differenza dei social, i quali hanno commentato l’inguardabile biscotto che ha permesso ai rossoblù genoani di continuare a coltivare il difficile sogno della permanenza nella Massima Serie, i principali media nazionali hanno vergognosamente fatto finta di nulla, evitando ogni commento, ma sottolineando solo il “cuore” dei liguri. Forse e finalmente gli italiani stanno iniziando a comprendere i motivi del loro 58° posto (diciassette in meno rispetto al 2021) nella classifica mondiale per la libertà di stampa. Se neppure il calcio sfugge al controllo di un potere tanto occulto quanto cieco, chissà cosa dobbiamo pensare rispetto ad argomenti ben più seri, quali politica ed economia, ad esempio? A Pescara abbiamo da tanti anni un esempio ben circostanziato di cosa significhi consegnare ad un unico canale giornalistico i principali commenti che riguardano il calcio locale, eppure sono ancora in tanti i tifosi che continuano ad abbeverarsi con acqua inquinata. Una soluzione c’è ed è sotto gli occhi di tutti, ovvero provare a seguire esclusivamente le voci libere, i freelance orgogliosamente non iscritti all’Ordine dei giornalisti. Gli italiani debbono prendere una decisione: cambiare rotta e isolare definitivamente le voci stipendiate, in quanto tali quindi impossibilitate a dire e scrivere la verità, oppure proseguire a vivere nella menzogna, in una sorta di Matrix dove la realtà non è sicuramente quella che ci viene raccontata.
In attesa di un cambiamento epocale che forse non avverrà mai, accontentiamoci delle ormai sempre più scarne soddisfazioni che il Delfino è in grado di fornirci, augurandoci un seguito a questa stagione, dopo il fischio finale di giovedì sera.