In Italia abbiamo tanti circuiti importanti e soprattutto noti per quanto riguardano le gare della Formula 1, come quello di Monza, Imola, Modena e tante altre ma in pochi, o forse nessuno, sa che il circuito più lungo di sempre si trovava a Pescara. Già, avete capito bene, nella nostra città si svolse il Gran Premio del 1957 con il circuito più lungo della Formula 1, bensì 25 km.
Nel 1923 a Castellammare Adriatico, comune scomparso a causa dell’unione con la città di Pescara, molti piloti parteciparono ad una gara per una rivista fascista chiamata “Settimana abruzzese.” Le prove generali si svolsero su un tracciato lungo 25 km. Il percorso partiva dall’attuale Piazza Duca degli Abruzzi fino al sud della città per poi girare verso ovest e percorrere via del Circuito per poi finire per le campagne ed i paesini di Villa Raspa e Spoltore. Il rettilineo attraversava Cappelle Sul Tavo per poi terminare a Montesilvano e risvoltare sul lungomare per poi terminare il giro con il cosiddetto “Triangolo Magico”. Giacomo Acerbo, all’epoca Ministro e sottosegretario, ideò una gara automobilistica sul circuito intitolandolo al fratello Tito, scomparso durante la Prima Guerra Mondiale. Nel 1924 nacque la “Coppa Acerbo” e nello stesso anno l’Alfa Romeo portò in Abruzzo la P2 assieme a Giuseppe Campari, pilota talentuoso di quegli anni. L’Alfa Romeo, per contrastare la Mercedes, automobile favorita alla vittoria della Coppa, non portò solo la P2 ma anche RL Sport guidata da Enzo Ferrari, futuro fondatore della scuderia di Maranello.
Le vetture dell’epoca erano biposto, in modo tale che i meccanici potessero intervenire per i guasti delle automobili. L’Alfa di Enzo Ferrari è in testa al primo giro ma come tutti i team vincenti tendono sui piloti gli ordini di scuderia. A dichiararlo è lo stesso Ferrari con queste parole:
“Avevamo un accordo: se fossi passato in testa dal primo giro dovevo cercare dallo specchietto retrovisore la sagoma della P2 di Campari per lascarle il passo. Ad ogni giro ripetevo la ricerca nello specchietto ma invano, la P2 non si vedeva e preoccupandomi di questa assenza feci un cenno al mio meccanico per rallentare ma alla fine vinse e arrivai al primo posto.”
La Coppa Acerbo ebbe subito successo e venne organizzata anche negli anni successivi ma questa volta, sul circuito pescarese, vinse anche un abruzzese. Nel 1925 Ginaldi vinse il giro approfittando del ritiro di due piloti e lo stesso scenario si ripete anche l’anno successivo, con Materassi e Maggi fermati da un guasto e a tagliare il traguardo fu Spinozzi, originario di Teramo alla guida della Bugatti e fu il primo pilota a portare in trionfo una vettura straniera. In 6 edizioni l’Alfa Romeo trionfa ben 5 volte, con una tripletta di Giuseppe Campari. L’anno successivo la Talbot schierò Emilio Materassi e diede del filo da torcere a Campari, tallonandolo nei primi giri per poi superarlo grazie ad un guasto tecnico. Nel 1930 Achille Varzi chiuse il ciclo vincente dell’Alfa Romeo.
Nel 1932 il pilota più amato di quell’epoca, Nuvolari, vinse la corsa davanti a tantissimi tifosi stabilendo un primato su un giro che rimase imbattuto per 25 anni. Negli anni successivi il pilota Guy Moll sul rettilineo di Montesilvano perse il controllo della vettura e morì. Enzo Ferrari lo ricorda così:
“Tra quelli che arrivarono alla mia scuderia Moll fu il primo pilota sensazionale. Quel ragazzo era un portento e secondo me è stato un ragazzo degno da essere accostato a Nuvolari per talune singolari e strane finalità mentali. Per il medesimo stile aggressivo, la disinvoltura alla guida e la determinazione nell’affrontare il rischio.”
Nel 1939 debuttarono le Alfa 158, fu un vero collaudo dato che la Germania si ritirò dalla competizione a causa della Seconda Guerra Mondiale. Dopo anni difficili causati dalla Guerra il circuito di Pescara tornò il punto di svago della gente: nel 1947, per ragioni politiche, la “Coppa Acerbo” venne cancellata, si ripartì con le vetture di Formula Sport.
Negli anni ’50 nacquero le prime gare di Formula1 ed impegnarono le grandi case automobilistiche e la corsa di Pescara, che non era inclusa nel calendario, parteciparono solo le scuderie disponibili perché la pista era considerata un ottimo banco di prova per le innovazioni nelle gare ufficiali.
Il circuito di Pescara era considerato tra i più difficili perché mise alla prova l’abilità del pilota, la resistenza del mezzo e anche il caldo di Ferragosto.
Nel 1951 la Ferrari vinse in terra abruzzese ma negli anni successivi il dilemma era su quale formula adottare, se le vetture di Formula 1 oppure la Formula Sport. Il 1955 viene ricordato per il Disastro di Le Mans ed a causa di questo incidente molte gare vennero cancellate ed ebbe ripercussioni anche sul circuito di Pescara, perché ci si rese conto di quanto fosse pericoloso correre su circuiti urbani. L’edizione del 1955 venne rinviata all’anno successivo ma solo per le vetture Sport. Nel 1957 il Gran Premio di Pescara venne inserito, a gara incorso, nel calendario della F1.
Il 1957 viene ricordato per due tragedie: la morte di Eugenio Castellotti sul circuito di Modena e quella di Guidizzolo. Durante la Mille Miglia la Ferrari di Deportago si schiantò fuoristrada per una foratura, uccidendo due piloti e 9 spettatori.
Dopo questi eventi la Ferrai di Deportago venne sequestrata ed Enzo Ferrari venne indagato. Per protesta decise di non correre in Italia fino alla fine del processo e la crisi di Suez bloccò le forniture di carburante e petrolio, portando così la cancellazione dei Gran premi di Belgio, Olanda e Spagna. Il circuito di Pescara venne scelto in extremis non solo per rimpiazzare le date del calendario ma anche per scelte logistiche, dato che l’ultima gara era quella di Monza.
Il 18 agosto 1957 i 25 km del circuito adriatico entrarono nella storia della F1 per essere il circuito più lungo.
Il circuito di Pescara che partiva da Pizza Duca degli Abruzzi, Via del Circuito, Villa Raspa di Spoltore, Montesilvano