La campagna lombarda del Delfino si è sostanzialmente conclusa con un nulla di fatto. È mancato quel guizzo da tre punti, almeno in una delle due gare disputate, che un po’ tutti si auguravano e che avrebbe finalmente riavvicinato i biancazzurri alla zona play out. Due pareggi, entrambi per 1-1 e simili nell’andamento (in rimonta dopo lo svantaggio), che almeno hanno confermato un discreto stato di forma e la concreta possibilità di giocarsela ancora nelle prossime decisive gare. Di positivo c’è che il gruppo sembra davvero non volersi arrendere, intenzionato a non mollare la cadetteria almeno finché l’aritmetica non dovesse decretarne la fine.
L’uomo in più di questo drammatico finale di stagione si sta rivelando Daniele Dessena, la cui esperienza e determinazione sembra si stiano trasferendo anche al resto della truppa. L’asso nella manica di Grassadonia potrebbe invece rivelarsi la giovane promessa Alessio Riccardi. Finora ignorato da tutti e tre gli allenatori sin qui succedutisi sulla panchina del Delfino, gettato nella mischia durante il finale di gara contro il Brescia, dopo aver rilevato il (quasi) sempre ectoplasmatico Capone, si è svelato decisivo nell’azione del pareggio, ma ha anche dimostrato tenacia e tecnica non comuni. E’, in fondo, uno dei tanti insondabili misteri che avvolgono da anni gli spogliatoi della cosiddetta Sebastianese. Quante volte i tifosi si sono chiesti il perché di formazioni schierate senza apparente coerenza? Possibile che tutti gli allenatori alla corte di Sebastiani diventino in riva all’Adriatico stranamente incapaci? Eppure, fatta eccezione per l’inviso (guarda caso?) Pillon, prima o dopo praticamente nessuno è scampato al virtuale lancio di pomodori.
Mancano ora solo cinque giornate al termine della stagione regolare e il calendario, tutto sommato, appare anche relativamente favorevole per Fiorillo e compagni. In realtà tutto o quasi si deciderà nell’arco di una settimana, a partire da sabato prossimo, quando all’Adriatico scenderà l’ormai condannato Virtus Entella, poi martedì 20 l’ultimo turno infrasettimanale, con la fondamentale trasferta di Cosenza e ancora sabato 24 aprile, di nuovo in casa contro la Reggiana. Tre scontri diretti da vincere ad ogni costo, che consentirebbero di affrontare le ultime due partite contro Cremonese e Salernitana (magari augurandoci che entrambe, per ragioni di classifica diverse, abbiano ormai tirato i remi in barca) con le giuste motivazioni e, perché no, a quel punto dovendo addirittura contare solo sui propri risultati, a prescindere da ciò che riusciranno a fare le concorrenti alla salvezza. Fermo restando, lo ribadiamo di nuovo e, per diritto di cronaca, non mancheremo di riproporlo fino alla fine, che questa ennesima stagione balorda, comunque vada, andrà in ogni caso ascritta a demerito della Società, da tifosi continuiamo quindi a sperare in questo miracolo sportivo, ricordando che l’eventuale retrocessione avrebbe anche la diretta conseguenza di annullare lo splendido campionato Primavera dei ragazzi di Mister Iervese, i quali in caso di salvezza dei “grandi”, quasi certamente salirebbero invece di categoria, diversamente dovrebbero addirittura “sparire” dalle cronache, non essendo previsto questo campionato per le squadre di Serie C.