Ora che, all’indomani della quarta sconfitta consecutiva, la tredicesima stagionale su ventuno gare fin qui disputate, la classifica del Delfino da preoccupante si è trasformata in (sportivamente parlando) drammatica, tutti, nessuno escluso, stanno attaccando Daniele Sebastiani. Anche le voci fuori dal coro, che fino a pochi giorni fa ancora si ostinavano a ringraziarlo (sic …) per aver fin qui retto le redini societarie, dopo l’ennesima batosta, quella di sabato pomeriggio contro la Reggina all’Adriatico, sembra abbiano deciso di rimanere almeno in silenzio. Insieme a loro dovremmo tacere anche noi, che delle gesta di questo signore abbiamo sempre narrato, con rispetto, ma senza censure, perché sarebbe troppo scontato parlarne adesso, che la debacle appare acclarata. Potremmo linkare qui, di seguito, tanti recenti o più vecchi Lunedì del Delfino, a riprova di ciò: sono settimane, mesi, anni, che instancabilmente andiamo ripetendo chi è e cosa fa il miglior presidente della Storia di questa società. Va detto che questa autoproclamazione (per i pochi non ne fossero a conoscenza) ha smesso da tempo anche lui di raccontarla. Le sue verità ormai sono di altra natura, come quella, ormai destinata alla leggenda, del “noi non acquistiamo giocatori rotti”, sillabata poco tempo fa, senza pudore alcuno, ai microfoni senzienti di una nota emittente locale.
Molti tifosi, a tal proposito, si stanno scagliando, nelle ultime ore, con una certa veemenza, contro la stampa locale, definendola complice. Potremmo ritenerci fortemente offesi per queste generiche affermazioni e, ancor più di noi, magari il noto giornalista Gianni Lussoso, che, guarda caso, proprio nei giorni scorsi ha dato alle stampe la sua ultima fatica letteraria, dedicata proprio al decennio biancazzurro targato Daniele Sebastiani. Non importa, la rabbia di chi ama questa maglia, giustamente è tale e tanta, da non riuscire, a caldo, nell’impresa di fare i necessari distinguo. D’Altronde, ripensandoci, perché prendersela con i reggi microfono? È il loro mestiere, ben diverso da quello del cronista, sebbene dotati di quell’inutile e obsoleto orpello che è la tessera dell’Ordine dei giornalisti. Sono prezzolati per tenerlo in mano quel microfono, che non essendo di loro proprietà, anche volendo devono astenersi dall’ utilizzarlo in maniera diversa, rispetto a come ordina il loro datore di lavoro. Perché quindi puntare il dito contro esseri umani che devono sbarcare il lunario e portare a casa la sacrosanta pagnotta? Sono i lettori, gli spettatori, i tifosi, gli addetti del settore, che dovrebbero, invece, essere in grado di riuscire a cogliere le varie realtà loro proposte: chi racconta la verità? Gli stipendiati con la tessera sotto la giacca o i veri giornalisti, quelli liberi, in possesso o meno del fantomatico e datato tesserino?
Ma non solo della cosiddetta stampa con la busta paga dovrebbero occuparsi i tifosi. Come non ricordare, all’indomani del miracolo ferragostano di Perugia, l’aver urlato un sonoro “ben vi sta gufi”, da parte di alcuni organi societari e loro amici, rivolto a chi è abituato a scrivere le verità, per quanto possano, a volte, risultare scomode? Avrebbero potuto approfittarne, dimostrando che avevano ragione loro e torto noi, costringendo chi di dovere ad allestire finalmente una Rosa degna della categoria, dopo lo scampato pericolo. Invece hanno genuflessamente avallato le scelte dell’ uomo solo al comando, che è stato capace di mettere in piedi un gruppo di giocatori in prestito, molti dei quali nemmeno sani (a proposito …), per lo più tecnicamente scarsi per i livelli della Serie B attuale e, soprattutto, non amalgamati fra loro.
Da qui e fino al termine della stagione, salvo miracoli che, ben inteso, auguriamo sempre al Pescara, ci toccherà il settimanale calvario che dovrebbe condurci, con un anno di ritardo, verso l’inferno calcistico della Serie C. Che fosse solo una questione di tempo, d’altronde lo scrivevamo già in tempi meno sospetti, pur augurandoci sempre, in cuor nostro, di essere smentiti. Domani nel tardo pomeriggio il calendario, beffardo, propone anche una, molto probabilmente, inutile trasferta in quel di Empoli, attualmente primo in classifica e anche con un discreto distacco sulle inseguitrici. Tutto può sempre accadere, ma …