Nella serata di eri si è chiuso ufficialmente il mercato di gennaio. Il Pescara ha effettuato diverse operazioni, come gli arrivi di Giannetti dalla Salernitana, Tabanelli dal Frosinone e Dessena dal Brescia (CLICCA QUI), ma anche la cessione di Raul Asencio verso la SPAL, che prima della partenza verso Verona per la partita contro il Chievo, il calciatore ha manifestato la volontà di andare via. Queste le parole del presidente del Pescara Calcio, Daniele Sebastiani, a “Solo Calcio”, programma di Rete8:
“Se abbiamo fatto 16 punti nel girone d’andata vuol dire che qualche problema c’è. Non possiamo dare sempre la colpa all’allenatore, società, direttori e i campi da calcio perché il problema si trova all’interno dell’organico. Abbiamo cercato, in questo mercato di gennaio, di sanare quelle lacune che secondo noi avevamo e potevamo migliorare. Pandolfi? Non l’abbiamo cercato ma avevamo cercato, insieme ai direttori ed al presidente del Benevento di convincere Moncini a venire a Pescara, solo che lui attualmente ha un problema alla caviglia e non se la sentiva di venire. Volta non lo considerate adesso, è un giocatore che abbiamo preso guardando il prossimo anno. Se farà in tempo per tornare per quest’anno sono contento perché non voglio sentire la gente dire che prendiamo giocatori rotti. Kristoffersen tesserato? Vedremo, perché dovrà fare le visite mediche e convincere lo staff tecnico. Essendo un giocatore svincolato e considerando che per il futuro non abbiamo attaccanti di proprietà potrebbe essere un calciatore su cui contare. Cosa è successo con Asencio? Nulla. Prima della partenza per Verona sono andato a vederlo durante l’allenamento ed il giocatore mi ha manifestato la sua volontà di andare via e Breda lo aveva convocato per la partita. Pregai al mister di toglierlo dalla lista perché in una situazione come questa non possiamo avere gente che non rema dalla stessa parte. Mi ha impressionato la risposta di Giannetti perché essendo un tesserato di una squadra seconda in classifica va a giocare in una squadra che si trova all’ultimo posto, e dal momento che lo abbiamo contattato ci ha chiesto di fare subito le carte perché sarebbe venuto immediatamente perché ha voglia di mettersi in gioco. Noi abbiamo bisogno di questa gente. Come farà l’allenatore a gestire 30 giocatori? In 100 giorni ci saranno 18 partite, dove giochi 2 volte a settimana e siccome c’è il Covid, dove noi non siamo esenti, ci sarà spazio per tutti quanti e l’allenatore dovrà gestirli. Preferisco che qualcuno giri intorno al campo ma la squadra deve salvarsi. Se dipendesse da me, in una situazione normale senza una pandemia, credo che una rosa giusta, compresi i portieri, sia composta da 23-24 giocatori. Il nostro obiettivo è quello di salvarci e non pensare chi è contento o meno. Breda non ha bisogno di fare delle scelte radicali perché i giocatori lo hanno seguito e del singolo non mi interessa. Noi dobbiamo giocare per salvarci e tutti quanti insieme lo possiamo fare. Io l’ho detto anche al mister, se dovesse esserci la pecora nera che vuole sfasciare tutto va messa da parte perché altrimenti ti rovina tutto quello che fai durante la settimana. Un rimpianto? Si, era tutto fatto per Pirola, per averlo in prestito per un anno e mezzo ma purtroppo si è fatto male un giocatore del Monza e hanno deciso di non farlo uscire anche se io avevo fatto tutto con l’Inter.”