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Il Lunedì del Delfino

Strane scelte fra audacia e fortuna

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Forse qualcosa è davvero cambiato con l’avvicendamento in panchina, per un Delfino che, sebbene ancora a singhiozzo, mostra inequivocabili segnali di ripresa. La rocambolesca vittoria di sabato scorso contro il super Monza targato Berlusconi e Galliani, che fa seguito al brutto, ma fondamentale, pareggio a reti bianche di Pisa, hanno rappresentato, insieme, la più classica delle boccate d’ossigeno in classifica.

C’è ancora molto da lavorare e correggere (si spera nel mercato di gennaio), ma ad una Rosa complessivamente inferiore, rispetto alla media della categoria, in fondo si chiedeva almeno il massimo impegno possibile, ovvero uscire dal campo con le magliette zuppe di sudore e allo stremo delle energie, cose che stanno, obbiettivamente e finalmente, accadendo.

Daniele Sebastiani ha candidamente ammesso l’intuizione di Giorgio Repetto nell’individuare Roberto Breda, quale sostituto di Massimo Oddo. Accadde lo stesso per Giuseppe Pillon, ennesima controprova che quando il presidente evita di intromettersi in questioni tecniche, evidentemente non il suo pane, i benefici non tardano ad arrivare. Peccato che accada troppo spesso il contrario, ma tant’è.

I tre punti conquistati sul filo di lana contro i brianzoli sono stati indubbiamente frutto del giusto mix fra audacia e fortuna, la seconda, come si sa, sempre amica della prima. I lombardi, pur usciti sconfitti dal terreno dell’Adriatico, per larghi tratti di gara si sono mostrati nettamente superiori ai biancazzurri, ma la rovesciata in area di Ceter, che poco dopo il quarto d’ora iniziale della ripresa ha sortito il duplice effetto di lasciare gli ospiti in dieci e poter siglare un calcio di rigore, aveva in pratica equilibrato le forze in campo. Purtroppo l’attaccante colombiano non è ancora al meglio e, poco dopo, iniziava disperatamente a chiedere la sostituzione, non accontentato dal suo allenatore, ben consapevole di non avere rimpiazzi in panchina. Infatti, a poco più di dieci minuti dal novantesimo, costretto al cambio, in pratica si tornava a giocare in parità di uomini, giacché il suo sostituto portava in calce alla maglietta il nome di Capone. Detto, fatto, un minuto dopo il Monza riacciuffava il pari, provando addirittura, sulla spinta emotiva, a conquistare l’intera posta in palio. Il rocambolesco, ma meritato, goal di Salvatore Bocchetti all’ultimo respiro, fortunatamente, come già detto, rimetteva infine le cose a posto.

Alla luce di quanto visto, ovvero che abbia preferito inserire l’ectoplasmatico Capone, piuttosto che il giovane Riccardi o lo sloveno Vokić, preferiamo, per ora, rinviare i nostri giudizi sulle capacità tattiche e di chiave di lettura delle partite in corso, di Roberto Breda. Immaginiamo si tratti di una sorta di “tassa” che il Delfino debba, in qualche modo, pagare, nell’ambito di questo ambiguo sport, fatto di prestiti, plusvalenze e gettoni di presenza da accumulare.

Domani pomeriggio, con fischio d’inizio alle ore 19, proseguirà il tour de force del Pescara e di tutto il campionato cadetto. Di nuovo all’Adriatico, ancora contro una formazione lombarda, stavolta il Brescia, si spera possa proseguire la striscia positiva. Il tempo di festeggiare, seppur in versione sotto tono, il Natale e già domenica prossima di nuovo in campo. L’avversario, da sfidare stavolta in trasferta, sarà la Virtus Entella, per ora mestamente ultimo in classifica. Uno scontro diretto da affrontare con molta attenzione, immaginando che per i liguri si tratterà di una gara da giocare con il coltello fra i denti, già quasi da “dentro o fuori”.

Non ci resta che augurarvi, come di consueto, un sereno (forse mai come quest’anno) inizio di festività, all’insegna del basso profilo (restate a casa e, se dovete uscire, copritevi naso e bocca con le mascherine), che ci aiuterà a venire fuori il prima possibile, almeno così ci si augura, da questa brutta situazione.

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