Come ampiamente preventivato le ultime due gare non solo hanno visto il Delfino incassare pesanti sconfitte, ma anche mostrato ulteriori limiti, oltre che tattici e qualitativi, anche psicologici, di un gruppo di giocatori assemblato in maniera assolutamente casuale.
Nell’edizione di lunedì scorso ci eravamo permessi di puntare il dito contro Cristian Galano, un “talento” da troppi mesi ormai ombra di sé stesso, lezioso e inconcludente, incapace non solo di produrre pericoli concreti alle difese avversarie, ma addirittura irritante per i tantissimi errori in fase di appoggio ai compagni. Insieme a lui, stavolta, citiamo come giusti capri espiatori di questo fallimentare inizio di stagione, anche Busellato, Valdifiori e Jaroszyński. I più anziani dovrebbero essere d’esempio per i giovani, mostrando orgoglio e impegno, a prescindere dai risultati, invece accade a Pescara che proprio da loro giungano i primi segnali di una resa quasi incondizionata.
Appare evidentemente che in quest’era Sebastiani, al peggio non c’è e, ahinoi non ci sarà, mai fine. Risuonano oggi come profetiche, ma in maniera opposta, le pesanti parole scritte da alcuni esponenti societari all’indomani della salvezza conquistata solo pochi mesi fa, nello spareggio di Perugia, allorquando si scagliarono, anche tramite i social, contro chiunque li avesse, fino a poche ore prima, accusati di aver costruito una Rosa di calciatori davvero scarsa: a loro dire quella fortunosa, mancata retrocessione, andava festeggiata più di una promozione in serie A! Ci saremmo quindi aspettati, come i tifosi auspicavano, che le risposte alle presunte polemiche giornalistiche, potessero arrivare da un mercato finalmente degno di questa piazza. Invece il presidente migliore della Storia biancazzurra (a suo dire chiaramente) e i suoi degni compari d’avventura, sono riusciti nella clamorosa impresa di mettere in piedi una specie di armata Brancaleone. Solo che, a differenza del personaggio impersonato, nel celebre film di Monicelli, da Vittorio Gassman, che qualche soddisfazione comunque riusciva a prendersela, Massimo Oddo e i suoi incassano esclusivamente sonore bastonate da ogni avversario affrontato. La gara di Coppa Italia che vide il Notaresco di Epifani sfiorare il passaggio del turno, ha forse reso più delle tante sconfitte seguenti, il reale valore del Pescara: anche in serie C farebbe fatica a conquistare punti, quindi vale a mala pena una dignitosa serie D!
Chissà, forse con alla guida un bravo allenatore qualcosa di meglio magari si riuscirebbe a realizzare, ma a questo punto potrebbe già essere troppo tardi. Dalle dichiarazioni post-gare trasuda una scarsa lucidità di giudizio da parte dei “protagonisti”, Oddo in primis, che non manca mai di sottolineare come egli stia dando il massimo (…), senza nemmeno rendersi conto che così dicendo sta praticamente alzando implicitamente bandiera bianca: se questo è ciò che di meglio può fare, non osiamo immaginare il peggio.
Non vogliamo commentare, per ora, la sentenza del Tribunale de L’Aquila, che la scorsa settimana ha deliberato a favore di Danilo Iannascoli, nella nota controversia riguardante la legittimità del bilancio presentato per l’anno 2016. Sono beghe che al momento rasentano anche il ridicolo, se si pensa alla caratura dei contendenti, ai quali poco o nulla sembrano interessare i destini di questa piazza, quanto piuttosto quelli personali. Ci auguriamo, invece, che corrispondano al vero (almeno per una volta) le voci sempre più ricorrenti di una possibile cessione societaria. Vada come vada, ma alzi la mano chi ancora intende sopportare il dominio incontrastato di Daniele Sebastiani e dei suoi modi di agire davvero dubbi, oltre che irritanti. Pescara merita ben altro. Forse nemmeno stavolta sarà quella buona (il sogno di una serie A mantenuta a buoni livelli), ma bisogna provarci, il cambiamento appare ormai una necessità quasi fisiologica.
I prossimi impegni non preannunciano nulla di buono. Dopodomani pomeriggio, con inizio alle ore 18, il 3° turno di Coppa Italia al Tardini di Parma, contro gli emiliani allenati da Fabio Liverani. A seguire, lunedì 2 novembre nel posticipo serale della 6ª giornata di serie B, la trasferta di Lecce, cui seguirà, domenica 8 alle ore 15, l’impegno “casalingo” con il Cittadella. Non andiamo oltre, con la visione temporale di questa infausta annata, perché il rischio di rimanere “al palo” su ogni fronte è ben concreto. D’altronde raccontare la verità, termine sconosciuto ai quadri societari pescaresi, da sempre fastidio, molto meglio fare dichiarazioni senza contraddittorio, è senz’altro più semplice.