Domani si tornerà in campo ed il Pescara ospiterà il Frosinone di Nesta. I biancazzurri dovranno riscattarsi dopo il bruttissimo KO di Venezia e trovare il primo successo stagionale dopo un difficile avvio (un punto in 4 gare). Per il match dell’Adriatico Oddo recupera Galano, dopo aver accusato un problema muscolare, e Fabio Maistro. Ancora assenti Asencio, Ceter e Antei. Così Massimo Oddo in conferenza stampa alla vigilia del match contro il suo amico Nesta:
“Il sorriso tornerà in momenti felici e questo è delicato. Bisognerà stringere i denti perché in avanti abbiamo tante difficoltà e dobbiamo fare il meglio che possiamo, sfruttando le caratteristiche in attesa dei calciatori importanti che abbiamo che possono darci una mano. A mio parere non è una questione tattica ma quello che si mette in campo. Dobbiamo assolutamente mettere più agonismo, essere compatti, vogliosi di stare attaccati al risultato perché quando ci sono momenti di difficoltà la prima cosa essenziale sarà quello di pensare a non prenderle, so che dalla mia bocca non le avete mai sentite ma è così, io ragiono come tutti gli altri allenatori e non sono diverso. Ci sono momenti in cui devi pensare a limitare i danni, soprattutto nella misura in cui non hai grandi capacità di fare danni ad altri. Questo non vuol dire che non possa osare però devi avere uno spirito in campo che ti consenta di mettere sul terreno di gioco molto più agonismo, compattezza, voglia di non prendere gol e sono cose che nel calcio sono fondamentali.
A Venezia abbiamo fatto un buon primo tempo, creando qualcosina, abbiamo sofferto ma siamo stati compatti e precisi in tante situazione. È commesso un errore imperdonabile sullo scadere del secondo tempo. Noi dobbiamo cercare di riproporre la stesa compattezza e voglia del primo tempo pur soffrendo, perché nel calcio c’è anche questo fattore ma in alcune circostanze ha sofferto anche il Venezia e si è difeso bene non subendo gol, mentre noi lo abbiamo subìto su un errore grossolano. Al di là dell’ultima stoccata finale di Aramu prima si poteva fare qualcosa e dispiace perché tante volte si parla e si da addosso ai difensori ma tante volte i gol nascono da precarietà che ci sono antecedentemente all’ultima scoccata come tiro finale. Non sto pensando di cambiare modulo, quello che ci serve è la coesione, compattezza e non dipende dal modulo ma da quello che si mette in campo ma dobbiamo solo alzare il livello di agonismo.
Quando le cose vanno male il primo responsabile è sempre l’allenatore ed io mi assumo tutte le responsabilità, poi l’allenatore farà le valutazioni sulla situazione. La nostra situazione non è semplicissima. Nesta? È un amico, con lui ho passato anni meravigliosi. Ha iniziato da poco questo mestiere e si è reso conto delle difficoltà. Parliamo spesso delle sue difficoltà e di quelle che hanno tutti quanti. Siamo estremamente legati ai risultati, ed è giusto che sia così, ci piace il nostro mestiere e lottare per trovare le soluzioni. Non dobbiamo adagiarci sulle nostre difficoltà ma lottare e cercare nei limiti del possibile trovare delle soluzioni ed è quello che sto cercando di fare io e quello che sta facendo Nesta da inizio campionato. Il Frosinone? È una squadra forte costruita con gli stessi uomini per lottare fino alla fine per le zone alte della classifica. Il calcio è fatto anche di duelli individuali che vanno vinti. Quando hai una squadra che vince la maggior parte dei duelli hai qualche possibilità di portare a casa qualche risultato, mentre se li perdi puoi anche perdere la partita.
Sono un essere umano e sbaglio come tutti. Ho fatto molti errori da calciatore e li faccio anche da allenatore ma se c’è una cosa che non faccio è guardarmi alle spalle, guardo sempre avanti per trovare soluzioni. Se penso a quello che avrei potuto fare e non ho fatto sarebbe tutto sbagliato e ancora più complicato. Guardo avanti, faccio del mio meglio e mi prendo le critiche quando ci sono da prendere e spero di tornare a sentire qualche applauso com’è successo in precedenza, quello è il mio obiettivo poi le critiche sono giuste e ci sono. Sono davanti a tutti ed alla squadra a prendermi le critiche e se i ragazzi fanno male in campo la colpa è mia.
L’allenatore è giudicato in base ai risultati, però avevo preventivato un inizio difficile e che saremmo rimasti nelle ultime posizioni perché c’è un percorso da fare e ci vogliono pazienza e tempo. Non ci saremmo aspettati di trovarci con giocatori importanti all’inizio del campionato. È stata una difficoltà in più, che sicuramente pesa, ma come ho detto prima non mi preoccupo di nulla se non trovare soluzioni e guardare al futuro con positività.
Fa ancora più rabbia, in determinati momenti della partita, abbiamo fatto un primo tempo a Venezia e nonostante le difficoltà siamo stati in campo nel lottare, sudare e non prendere gol. Questa squadra ha nelle corde questo tipo di lavoro e lo può fare perché lo ha dimostrato sul campo. Anche contro il Chievo, nonostante le difficoltà, la squadra è stata unita ed è successo anche con l’Empoli. Questa squadra è estremamente fragile ed alla prima avversità va in difficoltà e non do la responsabilità ai ragazzi ma sta ame tirargli fuori qualcosa dentro che gli consenta di essere sempre gli stessi, nel senso che lo stesso tipo di sofferenza che si ha in determinati momenti della partita lo porti in avanti fino al 90° minuto, poi nel calcio ci sono gli errori. Non mi fa arrabbiare l’errore individuale o di posizionamento ma il fatto che quando c’è un momento di sofferenza la squadra si deve compattare e soffrire i più tutta assieme.”