Il viaggio del Delfino in questo nuovo campionato di serie B non è certo partito sotto i migliori auspici. Complici una serie di situazioni sfavorevoli, a partire dal brevissimo ritiro, praticamente di poco successivo alla fine della scorsa stagione, il Pescara si trova già, per quel poco che conta, dopo solo due partite disputate, in zona retrocessione.
Dopo la stentata qualificazione in Coppa Italia dello scorso mercoledì, ai calci di rigore contro un indomabile Notaresco, la gara di sabato pomeriggio in quel di Reggio Calabria, ha mostrato tutte le attuali carenze del gruppo allenato da Massimo Oddo. Il penalty andatosi a stampare sul palo, calciato da Galano quando le squadre erano ancora sullo 0-0, le incredibili e continue amnesie difensive, le imprecisioni al tiro, la quasi totale assenza della giusta rabbia agonistica e la paura di affrontare anche semplici contrasti di gioco, non potevano che condurre ad un’ovvia sconfitta. Il 3-1 finale, probabilmente, non rende nemmeno giustizia alla superiorità mostrata in campo da Jérémy Ménez e compagni: a proposito, ma che c’entra un giocatore simile con la serie B?
Si dirà che il tempo per rimediare e recuperare non manca: sicuro, ma l’era Sebastiani ci ha insegnato che una buona partenza nel girone d’andata spesso è stata garanzia di un finale quanto meno accettabile, a causa del mercato di gennaio, quando solitamente la società tende a distruggere il poco di buono costruito in estate. Questo claudicante inizio non può, pertanto, che preoccupare.
Non abbiamo, in ogni caso, la sfera di cristallo, specie in un periodo come quello in corso, che comporta anche il rischio, sempre dietro l’angolo, di contagi e sospensioni. Tutto può ancora accadere, anche in sede di mercato, verso la chiusura, fortunatamente aggiungiamo, di questa sera alle ore 20. A volte proprio sul filo di lana si raggiungono alcuni obiettivi lungamente inseguiti per settimane. Speriamo bene, perché questa Rosa ha bisogno ancora di alcuni assestamenti importanti.
Quanto mai opportuna capita ora la sosta per gli impegni delle varie Nazionali. Pandemia permettendo (prevedere i possibili scenari, da qui a due settimane, come già scritto, non è assolutamente possibile), soprattutto se corroborata da qualche innesto dell’ultimissima ora, la truppa biancazzurra avrà un minimo di tempo necessario per preparare i prossimi impegni, forse già decisivi, in qualche modo. A partire da sabato 17 ottobre (match “casalingo” contro l’Empoli) e fino alla fine del mese, si giocherà, compreso l’impegno di Coppa Italia a Parma di mercoledì 28, ogni tre giorni. Farsi trovare impreparati potrebbe avere gravi ripercussioni per tutto il prosieguo della stagione.
Rimandiamo, quindi, ogni giudizio sull’operato societario e dello staff tecnico. Saranno i fatti e i risultati, nelle prossime settimane, a fornirci gli spunti per esprimere opinioni veritiere e scevre da pregiudizi. Nel frattempo incrociamo le dita, sperando di poter continuare il più serenamente possibile ad occuparci di calcio giocato, piuttosto che di Covid, come invece si teme dovrà accadere. La voglia di tornare alla consuetudine è, al momento, l’ambizione maggiore per ognuno di noi. Come disse Veronica (impersonata dall’attrice Daniela Piazza) in una scena del film L’ultimo bacio di Gabriele Muccino: “E’ la normalità la vera rivoluzione!”