Con le prime tredici giornate di campionato ormai agli archivi, un iniziale consuntivo su questo Delfino lo si può finalmente azzardare. Spesso criticato, principalmente per talune scelte societarie, in primis quella dell’allenatore, esordiente assoluto a questi livelli, ma anche per aver messo a disposizione dello stesso una Rosa apparentemente non idonea e ben amalgamata, comunque il Pescara si è assestato al momento in piena zona play off. Un trend a dir poco altalenante, che non garantisce mai certezze, sia in termini di gioco, sia di risultati, probabilmente anche a causa dei troppi infortuni. Questi ultimi, a detta di buona parte dei tifosi, sarebbero da addebitare proprio alla tipologia di acquisti effettuata in sede di mercato estivo, con l’arrivo di molti giocatori evidentemente non in perfette condizioni fisiche.
Gli aggiustamenti tecnico-tattici che Mister Zauri ha, anche coraggiosamente, provato a mettere in campo, sono il frutto certamente delle tante assenze via via verificatesi. Non potendo contare su di alcune pedine chiave, si è visto costretto a rimodellare gli schieramenti di partenza, abbandonando spesso l’ormai “storico” 4-3-3 di zemaniana memoria, che in parte l’anno scorso ha fatto anche la fortuna di Bepi Pillon.
Una di queste modifiche ha riguardato la difesa, schierata “a tre” in alcune gare. Premesso che bisogna premiare, a prescindere, la capacità di tecnico e squadra, che hanno dimostrato con i fatti di sapersi adattare di volta in volta alle necessità, il dubbio è che si rischia di esagerare. Lo si è potuto constatare proprio in occasione dell’ultimo match disputato, lo scorso venerdì, fra le mura amiche, contro la Cremonese e terminato con un noioso 1-1, frutto di due reti abbastanza casuali, altrimenti avremmo assistito a uno 0-0 da dimenticare. Francamente, al cospetto di un avversario tutt’altro che trascendentale, ai più è sfuggita la necessità di scendere in campo con tre centrali difensivi, compromettendo di conseguenza gli sviluppi di gioco in chiave offensiva. Evidentemente la fase degli esperimenti non è ancora terminata e potremmo ulteriormente assistere ad altri errori dovuti all’inesperienza. Se potessimo avere la certezza che di questo si tratta, magari in prospettiva ci sarebbe di che rallegrarsene, considerato che, in fondo, già adesso e nonostante tutto, la classifica ci sorride.
A fare da contraltare a questa probabile ottimistica visione, esiste invece la certezza, ormai abbondantemente acquisita, che purtroppo (e per fortuna …) senza l’apporto di alcuni elementi chiave, i risultati faranno fatica ad arrivare. In difesa, ad esempio, per sperare di non subire più reti del dovuto, dobbiamo assolutamente augurarci che il duo Scognamiglio e Bettella regga fino al termine del campionato. A centrocampo poi, la vena o meno di Machin fa assolutamente la differenza: contro la Cremonese ha disputato, forse, la peggiore gara da inizio stagione e tutta la squadra ne ha risentito palesemente. Anche di Memushaj e del, fin qui precario a livello di salute, Palmiero, sembra impossibile poter fare a meno. Lì davanti, infine, se non segna Galano (già di otto reti il suo bottino) sono dolori, visto che il giovanissimo Borrelli, per quanto non si risparmi durante la sua permanenza in campo, per il momento non sembra “vederla” molto la porta avversaria. Quello biancazzurro è, un po’ a sorpresa ammettiamolo, finora il miglior attacco della cadetteria, con le sue ventitré marcature, ma la maggior parte di esse sono arrivate da calci piazzati. Un merito, senza dubbio, ma anche un limite, se gli avversari, di volta in volta, riusciranno a trovare le giuste contromisure.
A proposito dell’ultimo match, non ne parliamo spesso, ma stavolta vale la pena di sottolineare l’atteggiamento dell’arbitro, Riccardo Ros, che negli ultimi minuti di gioco ha stranamente permesso ai grigiorossi lombardi di commettere parecchi falli ai danni dei biancazzurri, lasciandoli impuniti. Quasi certamente, se avesse fischiato il giusto, il risultato finale avrebbe potuto premiare, magari non del tutto con merito, il Delfino.
La prossima gara, infine, che sarà disputata in serata, alle ore 21 di domenica 1° dicembre, vedrà il Delfino impegnato sul campo del Perugia di Massimo Oddo. Gli umbri hanno un solo punto in meno in classifica rispetto agli uomini di Luciano Zauri, ma sono reduci da una netta sconfitta (3-0) per opera del Pordenone. Impossibile davvero fare pronostici, molto dipenderà, come già scritto, dall’eventuale vena occasionale dei giocatori più quotati.