L’auspicato cambio di marcia è arrivato, con due vittorie consecutive (a Crotone e contro il Padova) che hanno consegnato al Delfino il primo obiettivo stagionale, quella salvezza che lo scorso anno venne raggiunta con molta, forse troppa, fatica. Con tredici turni al termine del campionato e dodici gare a disposizione, ora il secondo traguardo, quello dei play off, appare concretamente raggiungibile. Il terzo, ovvero la promozione diretta, al momento appare più lontano di quanto non dica la classifica, ma ci sarà eventualmente tempo per riaprire il discorso.
L’anticipo del turno infrasettimanale di domani sera, alle ore 18 in quel di Benevento, dovrebbe poterci consegnare qualche certezza in più. In effetti i sei punti, pur meritatamente conquistati negli ultimi due turni, sono coincisi anche con più di un pizzico di buona sorte e alcune decisioni arbitrali dubbie, prese a nostro favore. Ben inteso, entrambe le vittorie hanno dato ragione alla squadra migliore in campo, quella biancazzurra, ma alcuni episodi avrebbero, forse, potuto ribaltare i risultati finali. La sfida in terra campana, fra la terza e la quarta forza della serie B, in caso di risultato a noi favorevole, spazzerebbe quindi ogni eventuale dubbio circa l’attuale, reale, consistenza della squadra allenata da Pillon.
Dal punto di vista psicologico avrà il suo peso poter affrontare i quotati campani con un punto in più in graduatoria (di questo bisogna ringraziare il Foggia, che pur penalizzato da un paio di clamorose sviste arbitrali, è riuscito in extremis ad imporre il pari al Benevento nella gara disputata allo Zaccheria sabato scorso), oltre al vantaggio concreto della vittoria ottenuta dal Pescara nella gara d’andata. Insomma anche un pareggio, domani pomeriggio, avrebbe il profumo di una mezza vittoria.
È davvero uno sport unico il calcio, sono bastate due partite discretamente giocate, nell’arco di cinque giorni, che hanno prodotto il massimo dei risultati possibili, per lasciarsi alle spalle il pessimo inizio del girone di ritorno, coinciso con l’altrettanto negativa sessione di mercato invernale, il tutto condito dai soliti veleni e dalle polemiche che infiammano l’ambiente in questi casi. Magicamente è tornato l’ottimismo, i giocatori sembra che scendano in campo per dare il massimo e anche il presidente annuncia che ora ci potremo divertire. Auguriamoci che sia davvero così, che il finale di stagione sia tutto in discesa per il Delfino e che, come avevamo provato a spiegare un mese fa, le prime, brutte, partite disputate dopo la sosta invernale, fossero solo la conseguenza di una preparazione atletica mirata, per l’appunto, ad avere più fiato nei polmoni e benzina nelle gambe, in primavera.
Intanto lo scarso periodo di salute dei terzini fluidificanti, settore che, per l’appunto, avrebbe meritato almeno un rinforzo di mercato, rischia di farci perdere qualche punto prezioso, in prospettiva. Pillon ha provato ad adattare, in quel ruolo, il pur volenteroso Gravillon, ma il ragazzo si è mostrato spaesato. Bisognerà arrangiarsi alle circostanze, eventualmente, modificando gli assetti consueti, altrimenti si potrebbe correre il rischio di lasciare troppi spazi del campo scoperti e vulnerabili. Fortunatamente due dei tre perni fondamentali per ogni squadra, a qualsiasi livello e latitudine, ossia il portiere e la punta, stanno vivendo forse il loro miglior momento dell’intera carriera. Fiorillo sta parando davvero tutto, mostrando sicurezza e attaccamento alla maglia, mentre Mancuso trasforma in occasione da rete praticamente ogni pallone che gli arriva in area di rigore. Il terzo perno invece, ovvero la regia a centrocampo, fatto salvo qualche passaggio a vuoto, con il duo Brugman e Memushaj non è mai stato messo in discussione. Le statistiche parlano fin troppo chiaro: nessun’altra squadra della cadetteria può vantare una simile coppia nel settore cosiddetto nevralgico del campo.
Insomma, pur con una Rosa non del tutto competitiva, ma visto anche il livello in fondo abbastanza scarso, nella media, di questo campionato, sembra che ci potremo giocare l’ennesima occasione per tornare fra i grandi, anche quest’anno. Dopo la sfida di alta classifica, prevista, come detto, per domani pomeriggio, successivamente, domenica prossima alle ore 15, farà visita all’Adriatico un’altra candidata ai play off, lo Spezia di Pasquale Marino. Le sue squadre, solitamente, in primavera tendono a cedere il passo e, in effetti, la sconfitta dell’altro ieri a Carpi, lo farebbe ulteriormente supporre. In vantaggio per due reti a una, quando mancavano solo cinque minuti al termine, i liguri si sono fatti prima raggiungere e poi, in pieno recupero, superare da una rete di, guarda un po’, Mamadou Coulibaly. Se non è un altro segnale positivo questo …