Riparte il campionato cadetto e, come ampiamente previsto, la lunga sosta e i carichi di lavoro delle ultime due settimane di allenamento, si sono fatti pesantemente sentire in campo. La Cremonese, ieri sera, ha messo in seria difficoltà il Delfino, che al triplice fischio finale dell’arbitro si è potuto certamente ritenere soddisfatto del punto conquistato. Solo la bravura di Fiorillo e un pizzico di buona sorte hanno, infatti, fissato il risultato finale a reti bianche, non consentendo ai lombardi di tornare a casa con il bottino pieno.
Questa prima giornata del girone di ritorno aveva, d’altronde, già fatto due vittime eccellenti e non previste: il Palermo capolista, addirittura sconfitto a domicilio proprio da quella Salernitana che il Pescara aveva travolto fra le mura amiche nell’ultima gara dell’andata e il Verona, in chiara ripresa prima del giro di boa, ma nettamente battuto dal Padova per tre reti a zero. Insomma, la lunga pausa e il mercato tutt’ora in corso, stanno stravolgendo i reali valori delle squadre, che avranno bisogno di un po’ di tempo per assestarsi definitivamente. Alla luce di ciò, anche il deludente, almeno all’apparenza, pareggio di ieri sera, va incassato con serenità e lungimiranza dalla truppa biancazzurra.
Il presidente Daniele Sebastiani, festeggiato con una targa ricordo prima dell’inizio del match, per i suoi primi dieci anni in seno alla società adriatica e la Curva Nord, che ricordava Bubù, al secolo Marco Mazza, leader della tifoseria organizzata, prematuramente scomparso tredici anni or sono, avrebbero voluto celebrare con un successo queste ricorrenze, ma ciò non è stato possibile, come detto. È anche probabile che la forzata assenza dell’ultim’ora di Mirko Antonucci, abbia pesato più del previsto, nell’economia della squadra. Mister Pillon ha ritenuto di non dover modificare (chissà perché …) l’ormai “storico” modulo 4-3-3, spostando sulla fascia avanzata Machin, mossa che non ha dato i frutti sperati. Il centrocampista guineano ha reso meno del previsto, trovandosi a mal partito in quella zona del campo, così che ne hanno risentito entrambi i reparti, oltre ad aver costretto la difesa a un super lavoro, da cui si è fortunatamente ben disimpegnata, pur dovendo ringraziare, lo ribadiamo, madama fortuna.
Guardiamo ora con fiducia al prossimo futuro, rappresentato nell’ordine: dal match della prossima domenica pomeriggio a Livorno, dove il Delfino dovrà fare certamente a meno del suo capitano, Gaston Brugman, in procinto di essere squalificato per raggiunto limite di cartellini gialli, poi dalla (finalmente …) chiusura del mercato invernale, che ci auguriamo foriera solo di buone novità per i colori biancazzurri, infine dalla gara, già parzialmente decisiva, del 3 febbraio, che sarà disputata all’Adriatico, ancora di domenica e di nuovo in serata, contro l’attuale vice capolista Brescia.
Resta da segnalare il rientro in campo di Christian Capone, reduce dall’infortunio che l’ha tenuto lontano dalle gare per circa tre mesi. Da bravo allenatore aziendalista, il buon Pillon lo ha etichettato quale primo acquisto del mercato. Sarà anche così, ma noi continuiamo a percepire un giocatore dalle enormi potenzialità tecniche, che continua a mostrarsi lezioso in campo, spesso discontinuo e distratto. Tuttavia vogliamo provare a consegnare ancora una sorta di virtuale fiducia sia a lui, sia all’allenatore che crede nelle sue qualità. Diversamente il suo utilizzo, anziché portare lo sperato valore aggiunto, rischierà di rompere quegli equilibri che hanno, fin qui, condotto il Pescara alla conquista delle zone alte della graduatoria.