Dopo la prima sosta della stagione, prosegue il buon momento del Delfino, che tra alti e bassi all’interno di ogni singola partita, comunque è finora riuscito a portare sempre a casa un risultato positivo. Le due trasferte lombarde (Cremona e Brescia) hanno avuto un andamento quasi in fotocopia, così come il risultato finale (1-1), evidenziando in maniera esplicita i pregi e i difetti di questa squadra. Fortunatamente i primi hanno impattato sui match disputati più di quanto non abbiano fatto i secondi, merito senza dubbio della bravura e dell’esperienza di Mister Pillon, che sembra aver sposato appieno la causa e i destini dei colori biancazzurri: un’ottima simbiosi quella vista fino a questo momento, fra il tecnico e l’ambiente tutto.
In sostanza gli unici due difetti sinora davvero manifesti sono stati, rispettivamente, la mancanza di continuità, che però si può ampiamente giustificare ad inizio campionato e il reparto offensivo, almeno quello schierato alla partenza di ogni gara in trasferta, che ha lasciato parecchio a desiderare. Buon per noi che i sostituti inseriti a partita in corso, hanno saputo fare meglio, rimediando in extremis alla mancanza d’incisività vista fino a quel momento. Proprio il giocatore determinante nella vittoria casalinga contro il Livorno, quell’Andrea Cocco protagonista dei due penalty messi a segno contro i toscani, che si pensava ormai fosse sbloccato, si è invece rivelato il più deludente in quel di Brescia. Oltre a fallire in maniera davvero imbarazzante il calcio di rigore del possibile vantaggio, si è rivelato del tutto inconcludente e inconsistente finché è rimasto in campo. Non a caso proprio il suo avvicendamento (con Gaetano Monachello) ha posto le basi per il quasi insperato pareggio finale, giunto grazie alla rete dell’ex lancianese.
Ora il calendario sembra poter dare un’ulteriore mano al Pescara. Due non semplici, ma abbordabili impegni casalinghi, uno dietro l’altro e a distanza di soli tre giorni. Sabato prossimo a fare visita all’Adriatico giungerà il Foggia, reduce dalla sconfitta interna di ieri sera per opera del Palermo. Di seguito, il martedì successivo, nella prima infrasettimanale di questo campionato, arriverà il retrocesso Crotone dell’ex Benali. Insomma ci sarà poco da perdere e tanto da guadagnare, per una squadra partita senza grossi proclami, ma che al termine dei due match sopra esposti, potrebbe anche togliersi lo sfizio di guardare quasi tutte le altre compagini dall’alto in basso della graduatoria.
Apriamo una breve parentesi quasi extra calcistica, per occuparci brevemente dell’ultima “geniale” trovata del presidente Sebastiani, che ha riempito le cronache locali nel corso delle due settimane di pausa dal calcio giocato, appena trascorse. Approfittando, non sappiamo se fortunosamente o casualmente, del buon momento agonistico del suo Delfino, il che addirittura, subito dopo la gara vinta contro il Livorno, gli ha consentito di poter dichiarare, con sorniona soddisfazione che “per la prima volta dopo tanti mesi il pubblico non ha inveito contro di me”, ha lanciato una campagna per l’acquisto e relativa sottoscrizione dei Pescara bond. Sono stati già spesi fiumi di parole in merito, sia per spiegarne il funzionamento, sia per valutarne l’opportunità. Non abbiamo intenzione di avventurarci anche noi in un campo, quello economico-finanziario, che francamente non ci compete, ma se è vero che nel recente passato questi fondi obbligazionari hanno creato non pochi problemi a tanti risparmiatori, ci chiediamo se sia davvero il caso di poterci fidare. Il giornalista de Il Sole 24 Ore, Maximilian Cellino, nell’incipit di un articolo datato 7 marzo 2017, così si espresse in merito: “infilare la testa fra le fauci spalancate di un coccodrillo è un mestiere rischioso anche per il più abile domatore, figuriamoci per un normale cittadino che cerca semplicemente di proteggere i propri risparmi…”. Questa operazione (tre milioni di euro si dovrebbero rastrellare), a detta del presidente, ha lo scopo di fornire nuove risorse per investire nei giovani e potenziare le infrastrutture. Lodevole aspettativa, ma in quante altre occasioni, durante tutto il suo mandato, ha finora mantenuto quanto promesso? Sarà la volta buona? Finalmente una ciambella riuscirà con il buco previsto? Ai posteri l’ardua sentenza, a noi i consueti dubbi, mai del tutto sopiti.