Al termine dello scorso editoriale avevamo mostrato un certo pessimismo circa le possibilità del Delfino a uscire indenne dal match casalingo contro il Palermo. Al contrario, ringraziando ancora una volta la buona sorte, fedele compagna dei fatti biancazzurri in quest’inizio di stagione almeno finora, il pareggio finale contro l’ex capolista, ci porta a ben sperare nell’immediato prosieguo del campionato.
Senza minimamente immaginare che Zeman possa aver raccolto le nostre perplessità, manifestate lunedì scorso, resta il fatto che ha finalmente ripresentato in difesa il duo di centrali Bovo e Coda (purtroppo già non ripetibile nel posticipo di domenica prossima a Bari, a causa della squalifica del secondo), mentre in attacco si è rivisto Christian Capone. Entrambe le mosse hanno portato buoni frutti, ma è parso evidente, nel complesso, che nonostante l’inferiorità tecnica, davvero manifesta e palesata in campo nei confronti dei rosaneri palermitani, gli uomini di Zeman sono apparsi più compatti e determinati, più squadra, insomma. Tolta la parte centrale della prima frazione di gioco, per il resto se la sono giocata alla pari, compensando il gap tecnico di partenza, con quegli attributi finora tenuti chiusi nel cassetto. Anche l’aver risposto alle comprensibili proteste del pubblico al termine del primo tempo, rientrando in campo con il coltello fra i denti, è apparso un segnale importante, da cui speriamo si possa ripartire fin dalla prossima gara. C’è bisogno di continuità, non solo nei risultati, ma anche nell’impegno da profondere in campo. In fondo il primo quarto di stagione è già stato archiviato e sebbene le gare da disputare saranno ancora tantissime, non è davvero il caso di restare al palo proprio ora.
Tutto bene, quindi? Sì, ma non benissimo, soprattutto volessimo considerare il Pescara nel novero delle pretendenti alla promozione o, almeno, dei play off. L’ambizione va giustamente coltivata, ma ha bisogno di concime e tanto duro lavoro, altrimenti in primavera non si raccoglierà un bel niente. Il contadino Zeman ne è assolutamente consapevole e proprio perché le sementi e gli attrezzi che aveva chiesto a Sebastiani la scorsa estate, non sono esattamente quelli cercati, il lavoro di zappa e vanga sarà ancora più massiccio e profondo. In tal senso il reintegro in Rosa di Mirko Pigliacelli, rappresenta un primo, rilevante, risultato. Lo spogliatoio sta crescendo in maturità e prima prenderà atto che il bene comune vale molto più di quello dei singoli, meglio sarà per tutti.
Abbiamo sopra accennato alla protesta della tifoseria, inscenata dopo la rete del momentaneo vantaggio rosanero. La stessa è stata rivolta sia nei confronti dell’allenatore e sia del presidente. La riteniamo assolutamente giustificata e, sempre che rimanga nei limiti della correttezza, potrebbe rappresentare una buona leva motivazionale per tutto l’ambiente. Delle plusvalenze e degli artifizi di Mercato, poco tecnici, ma assoluta espressione di questo, un po’ triste, calcio moderno, ai tifosi poco importa. Mai dimenticare che per lo spettatore pagante, sia quello che va allo stadio e sia quello che si abbona ai pacchetti televisivi, ciò che conta è solo il risultato sul campo. Non c’è bilancio positivo che tenga se la squadra perde e retrocede. Il calcio, come ogni sport agonistico, in fondo, si nutre di passioni, di gioie e di dolori. Rischia grosso, alla lunga, chi pensa di poterne fare bellamente a meno. Il primo a gioire delle contestazioni, ne siamo più che certi, è stato proprio il boemo. Consapevole che Madre Natura, fra le tante doti che gli ha fornito, l’ha invece reso scevro da quella giusta dose di “sanguignità”, che nei momenti difficili potrebbe davvero fare comodo possedere, non può che ben accettare ci pensi la Curva a fornire la carica di cui l’ambiente abbisogna in questo particolare momento.
I nove giorni (quasi una pausa di campionato) che traghetteranno la carovana biancazzurra, fra la gara con il Palermo e quella di Bari, saranno di certo utili a compattare il gruppo e preparare lo scontro con i biancorossi di Fabio Grosso, che vantano tre punti in più nella classifica attuale. Mai come in quest’occasione, dall’inizio della stagione, sarà fondamentale fare risultato: un’eventuale sconfitta porterebbe, di fatto, a conseguenze molto negative in termini soprattutto psicologici, di contro una vittoria (ma anche un pareggio potrebbe bastare, se frutto di una gara ben giocata) creerebbe le giuste condizioni per la risalita che i tifosi auspicano. Oltre al già citato Andrea Coda, mancheranno sia il talentuoso Capone, sia Benali, entrambi convocati dalle rispettive nazionali. Motivo in più per fare quadrato e mostrare le finora inespresse, potenzialità di una Rosa che gli stessi protagonisti dichiarano “importante”, mentre i tifosi iniziano ad avere seri dubbi. Non resta che augurarci abbiano ragione i primi.