In quest’occasione, come al solito non essendoci data l’opportunità di raccontare in merito alle vicende sportive, vorremmo soffermarci sul mistero delle aggressioni che il presidente Daniele Sebastiani continua a subire. Evitiamo le consuete e fin troppo scontate frasi di circostanza, ovvio che la violenza va sempre condannata a prescindere, ma ragioniamo invece su quanto sembri relativamente semplice, non tanto bruciare due autovetture (ci riferiamo ai criminosi fatti dello scorso febbraio), quanto piuttosto ritornare sul luogo del “delitto” a distanza di poco tempo e, con le indagini ancora in corso, gettare una bomba carta nel suo giardino, addirittura in un orario pericolosamente a rischio di essere scoperti, le 23 di domenica scorsa.
Nonostante la presenza delle telecamere e immaginando che dalle indagini siano emersi almeno dei presunti sospetti, ci domandiamo spesso come mai non si riesca ad assicurare alla giustizia i colpevoli. Vero è che furti e atti delinquenziali di varia natura sono ormai all’ordine del giorno, al punto da ritenere improbo il lavoro delle forze dell’ordine, ma siccome Daniele Sebastiani ha ricevuto a più riprese attestati di stima e vicinanza da parte di tutto l’ambiente che conta, ci saremmo aspettati, vista la notorietà della vittima, una rapidissima soluzione del “caso” e, soprattutto, un’importante attività di vigilanza nei pressi della sua abitazione, invece niente di tutto ciò è avvenuto.
Una domanda che in pochi, a nostro avviso, si sono posti, riguarda la natura di questi criminosi accadimenti. Le cronache nazionali, in maniera alquanto banale, hanno puntato il dito contro la tifoseria organizzata, mentre a livello locale i giornalisti hanno preferito, giustamente, generalizzare, limitandosi a stigmatizzare (ma va? ...) questi episodi, ipotizzando trattarsi dell’operato di pseudo tifosi, vogliosi di vendicarsi del presidente, colpevole di aver gettato nel ridicolo, a livello mondiale, i colori biancazzurri. Non tanto il primo gesto violento, che poteva effettivamente configurarsi nell’ambito di uno sfogo, figlio di una frustrazione malamente gestita, quanto proprio il secondo, la bomba carta, ci ha fatto parecchio riflettere circa eventuali responsabilità da attribuire agli Ultras. Questo perché, se davvero si volesse convincere Sebastiani a far fagotto, sarebbe del tutto inutile l’uso della violenza, anzi lo incoraggerebbe giustamente, come, in effetti, sta accadendo, a restare ancora più saldamente legato al posto di comando, per non darla vinta ai suoi detrattori. Per assurdo, queste violente manifestazioni di dissenso gli hanno restituito un minimo di quell’affidabilità che sembrava aver perso in maniera irreversibile. Non vogliamo assolutamente ipotizzare che gli stiano facendo un favore, sicuramente non è un bel vivere, per un’intera famiglia, il costante incubo di poter subire attentati, ma è un dato di fatto che l’effetto di massa, a livello sociale, rispetto a chi subisce aggressioni, è quello di restituire credibilità e spessore alle vittime. Ricordiamo, ad esempio, la celebre statuetta del Duomo di Milano lanciata a Silvio Berlusconi, in un periodo storico in cui le sue quotazioni erano nettamente in ribasso e che, sebbene per un breve periodo, gli restituì il favore dell’opinione pubblica.
Troppe ipotesi, figlie di altrettante domande senza risposta, per cui solo l’atteso e auspicato arresto dei colpevoli potrà forse spazzare via i molti dubbi, consentendo di restituire all’intero ambiente una parte della smarrita serenità, d’animo e di giudizio.
Esclusivamente per dovere di cronaca, ricordiamo che il prossimo impegno del Delfino, all’indomani della sconfitta di ieri a Bologna, avrà luogo allo Stadio Adriatico il prossimo lunedì, per un posticipo serale inizialmente non previsto, contro i rosanero palermitani, che ritroveremo come avversari nel corso della prossima stagione cadetta. Il raduno nazionale dei bersaglieri proprio a Pescara e la contemporanea inutilità della gara, assolutamente ininfluente ai fini della classifica, nonostante si tratti della penultima giornata, hanno consigliato lo slittamento del match.