L’orrore che la notte del 24 agosto scorso ha sconvolto l’Italia centrale, devastando ancora una volta intere comunità e riportando alla luce i soliti problemi che affliggono una nazione senza memoria, governata da persone che non vedono il futuro, preoccupate esclusivamente di garantirsi un presente mediocre e falsamente perbenista, ha fatto sì che la seconda giornata di Campionato fosse disputata in un clima luttuoso e mesto. Nel corso dei rispettivi novanta minuti disputati, le squadre, adrenalina in corpo, hanno comunque cercato di dare spettacolo, affrontandosi con il consueto agonismo, per cercare di strappare agli avversari i punti in palio, ma per gli spettatori è stato certamente più difficile concentrarsi sul gioco, il pensiero costantemente rivolto alle centinaia di vite, alle famiglie distrutte, soprattutto per noi abruzzesi, che abbiamo il cuore ancora lacerato dal disastro aquilano del 2009, il dolore per quanto accaduto non ha permesso di gioire o soffrire con la consueta enfasi.
I doveri di cronaca ci impongono di proseguire il percorso iniziato, sappiamo fin troppo bene che la vita e la morte torneranno nuovamente a sovrapporsi quando meno ce lo aspettiamo, ma un punto di riflessione va comunque fissato in circostanze come quelle attuali. La Terra si muove perché è viva, non certo per farci del male, anzi sembra, ogni volta, farlo quasi con cautela, senza nemmeno esagerare, con magnitudo tutto sommato moderate, ma il nostro atteggiamento non è per niente preventivo, quasi volessimo negare l’evidenza di ciò che, alla fine, è solo questione di (poco) tempo, ci attende all’orizzonte. Mi sovviene, a tal proposito, il titolo del bellissimo docu-film di Walter Nanni e Giuseppe Caporale, girato nel 2010 nel tentativo di dare alcune risposte ad altrettanto scottanti domande: Colpa Nostra!
Le due giornate di pre-campionato, così potremmo considerarlo, visto che le squadre si presenteranno al completo, terminato il Mercato e la pausa per gli impegni delle Nazionali, solo fra due settimane, hanno mostrato, per quanto concerne il vertice della graduatoria, il consueto strapotere dei bianconeri juventini, già a punteggio pieno, nonostante abbiano dovuto affrontare due rivali di, potenzialmente, medio - alto valore, con le altre favorite, soprattutto già pronte a contendersi i gradini più bassi del podio.
Al di là del negativo risultato finale, il Delfino biancazzurro si è reso protagonista di un’altra ottima prestazione, per intensità e continuità di gioco forse superiore a quella della scorsa settimana contro gli azzurri partenopei. Al cospetto del Sassuolo, la compagine più in forma del momento, protagonista di ottime performance sia in campo nazionale che internazionale, con un Domenico Berardi, in goal anche ieri sera, in condizioni straripanti, gli uomini di Massimo Oddo hanno, a tratti, dominato, grazie a un possesso di palla e movimenti di gioco senza la stessa, che a detta anche degli addetti ai lavori, rappresenta già un inconfondibile “marchio di fabbrica” di questo sorprendente Pescara.
La rete dell’attaccante albanese Rey Manaj nel finale dell’incontro, che ha reso giustizia ai biancazzurri, rendendo meno pesante da digerire il risultato finale, sebbene aumenti in tal modo il rammarico, ha altresì messo in chiara evidenza l’unico vero errore commesso dal nostro Mister, quello di non schierare fin dall’inizio l’unico attaccante in questo momento a disposizione. Tantissime sono state le occasioni create dal Delfino durante la serata, soprattutto nel primo tempo, ma che senso ha, ci chiediamo, operare una simile mole di gioco se non si possiede una prima punta che lo finalizzi? Chiaro che la nostra critica si manifesta a giochi fatti, se Gianluca Caprari, lui in particolare, fosse stato più preciso sotto porta, probabilmente non avremmo avuto motivo di sollevarla. La lezione sarà sicuramente servita, in Serie A se fallisci troppe occasioni, ma spesso ne basta anche una sola, la “punizione” giunge puntuale come una cartella delle tasse.
Gli ultimi giorni di Mercato, come detto sopra, potrebbero e dovrebbero servire per acquisire gli ultimi due puntelli necessari per affrontare con serenità almeno la prima metà di stagione: un esperto difensore centrale e un altro attaccante di peso. Diversamente, con qualche patema d’animo in più, Oddo saprà comunque raggiungere i risultati sperati, considerando che non tutti gli avversari rispondono al nome di Napoli e Sassuolo, ma anche Inter, Lazio e Torino, in altre parole i prossimi tre, insidiosissimi ostacoli, che il calendario ha consegnato al Pescara. Lunedì prossimo, approfittando della prima sosta prevista, faremo il punto della situazione, ma intanto plaudiamo l’inizio scoppiettante e coraggioso di questa squadra, composta, allenatore in primis, da tantissimi giovani, neofiti della Massima Serie, però ben decisi a farsi rispettare, accompagnati dai loro più esperti compagni.