Polveri bagnate e tanta prudenza, Virtus Entella e Delfino Pescara, così come quasi tutte le rivali alla corsa per i play off, hanno deciso, più o meno consapevolmente, di prendersi un turno di “riposo”, lasciare le cose come stanno e attendere magari eventuali passi falsi delle altre contendenti, senza rischiare inopinate sconfitte che renderebbero ancora più arduo l’ingresso nell’ambito novero delle pretendenti all’ultimo posto utile per la Serie A.
In realtà questa quart’ultima giornata della stagione regolare ha consegnato alla storia di questo Campionato, ben più di quanto i “timidi” risultati sembrano dire: i sette pareggi sui dieci match finora disputati (in attesa del posticipo di questa sera fra Cesena e Pro Vercelli) hanno assegnato matematicamente la promozione al Cosenza di Ivan Jurić ma, sebbene senza il beneficio dell’aritmetica, anche al fischiato (?) Cagliari di Massimo Rastelli, che ci consegna alle cronache l’ennesimo assurdo episodio di un calcio, almeno quello nostrano, sempre più malato e lontano da quegli stereotipi di tipo anglosassone, le cui origini dovrebbero rappresentare il modello da imitare a ogni costo. Per fortuna che, nonostante tutto, i sardi hanno raggiunto comunque l’obiettivo minimo (…) della loro stagione, diversamente dovremmo immaginare che i “tifosi” avrebbero operato contestazioni di chissà quale tipo?!
Proseguendo con il resoconto degli ufficiosi verdetti delineati da questa, solo sulla carta, ininfluente 39ª giornata, possiamo tranquillamente affermare che il Trapani, il Bari e il nostro Pescara, pur essendo ancora lontani dal conoscerne i futuri piazzamenti finali, abbiano definitivamente acquisito il diritto di accesso ai play off, al contrario del Brescia che, invece, inopinatamente sconfitto fra le mura amiche dal Vicenza, ha definitivamente abbandonato ogni sogno di gloria. In coda invece, solo il Como saluta la cadetteria, ma certo anche il Livorno, che ricordiamo alla prima giornata demolì letteralmente il Delfino con un eloquente 4-0 e fino alla 4ª era addirittura primo in classifica a punteggio pieno (!), e la Virtus Lanciano, ricorsi permettendo per quest’ultima, non sembrano in grado di recuperare il gap con le dirette avversarie, peraltro apparse tutte molto in palla e determinate a lottare fino all’ultimo secondo dell’ultima giornata.
In casa biancazzurra, frattanto, aumenta il lavoro dello staff medico, con un’infermeria sempre abbastanza piena e impegnata nel tentativo di riavere in campo i numerosi infortunati. Non dovrebbero esserci problemi circa il recupero del capitano, l’albanese Memushaj, costretto a dare forfait a causa di un violento attacco influenzale, mentre le note dolenti arrivano, come spesso succede quest’anno, dal reparto difensivo, che dovrà fare a meno, purtroppo definitivamente, anche di Rolando Mandragora, la forzata scommessa vincente di Massimo Oddo, che era riuscito ad adattare, con eccellenti risultati, il nazionale Under 21, al ruolo di centrale difensivo. A questo punto diventa fondamentale il recupero di Hugo Campagnaro, diversamente gli equilibri che l’allenatore aveva disperatamente cercato, da sei gare anche brillantemente trovato, per tutta la stagione, rischiano di rovinare questo entusiasmante finale, togliendo al Delfino la possibilità di giocarsi, alla pari con le altre pretendenti, l’agognata promozione.
Settimana di vigilia e preparazione al derby, quella che ci aspetta, con il posticipo domenicale dell’8 maggio, alle ore 17:30. La gara, in prospettiva, sembrerebbe decisiva più per i colori rossoneri, praticamente retrocessi in caso di sconfitta, che per il Pescara, ma certamente gli uomini di Mister Oddo, ormai lanciatissimi, non faranno sconti: l’obiettivo di conquistare più punti possibili resta di primaria importanza per ottenere, come abbiamo spesso ricordato, la pole position nella griglia degli spareggi – promozione.
Una doverosa annotazione per i ragazzi della Primavera, che dopo la sonora vittoria (0 -5) in casa del fanalino di coda Avellino, si trovano ad un passo dalla qualificazione agli spareggi per il tabellone finale che conduce alla vittoria dello Scudetto di categoria. Sabato prossimo, fra le mura amiche, per raggiungere il prestigioso risultato, sarà necessario sconfiggere il Bari, nell’ultimo turno di campionato del girone C, purché il Cagliari non riesca nell’impresa di sconfiggere il Milan nel girone B. Presupposti, questi, non difficilmente realizzabili, per un successo che darebbe un nuovo stimolo positivo a tutto l’ambiente.