Partecipa a Pescara News

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Fials: “Il pronto soccorso e il personale non ce la fanno più”

Il sindacato: “Inascoltate le nostre proposte avanzate da anni”

Redazione
Condividi su:

“Assistiamo da anni a un clima di esasperazione dei cittadini per quanto riguarda la cattiva gestione della sanità e le evidenti carenze organizzative e della gestione e assegnazione del personale. Personale, anno dopo anno, sempre inferiore alle necessità, con persone che vanno in pensione e che non vengono sostituite. Da tutte queste cose derivano liste di attesa per esami ma anche per ricoveri, ma anche episodi di violenza contro il personale sanitario che si trova a fronteggiare - senza alcuna colpa - queste situazioni”. Così il segretario regionale della Fials di Pescara, Gabriele Pasqualone.

“Le violenze sul personale è sicuramente un problema nazionale ma in Abruzzo, con il taglio dei posti letti voluti dal decreto 70 - il famoso decreto di Beatrice Lorenzin - si è fatto un drastico taglio ai reparti e quindi quando i sanitari del Pronto soccorso decidono di un ricovero… spesso il reparto è pieno e si deve attendere che si liberi. Si attende, a volte, anche per giorni negando il diritto, stabilito dalla Costituzione, della cura”, aggiunge. “Se il governo non rivede il decreto 70 saremo sempre in situazioni di vera emergenza. Basti pensare che i posti letto sono in Germania 8 per mille, in Francia 6 per mille mentre in Italia siamo al 3 per mille ovvero ogni mille abitanti ci sono 3 posti letto”.

Poi, in particolare per quanto riguarda la Asl di Pescara, Pasqualone dice che “c'è un clima di vera e propria esasperazione del personale dovuta a carichi di lavoro e turni molto pesanti. Assistiamo a una gestione organizzativa da parte della ASL che non tiene in nessun conto i “segnali” di quanto accade. Ovvero le liste di attesa, le richieste del personale di trasferimento, le richieste di pensione anticipata e i sempre più numerosi casi di aggressioni verbali e, purtroppo sempre più numerosi, di violenza dovrebbero far pensare che è ora di cambiare metodo”.

La Asl “non si rende conto che non può essere solo il Pronto Soccorso di Pescara a dover far fronte a tutta la provincia, Infatti a Penne e Popoli i Pronto soccorso non solo sono stati ridimensionati ma soprattutto non ci sono più, nelle ore serali e notturne, diagnostiche e specialistiche attive. Accade quindi che i cittadini vadano direttamente a Pescara e anche quelli che invece si recano a Popoli o Penne vengono poi messi su una ambulanza e portati a Pescara. Come sindacato sono anni che ci battiamo segnalando queste problematiche e suggerendo di ampliare personale, specialistiche e diagnostiche per fare in modo che ciascun Pronto soccorso possa fare il proprio lavoro. Abbiamo anche suggerito di ampliare quelle specialistiche che vanno a interessare la nostra popolazione sempre più anziana. Ma siamo rimasti inascoltati”, conclude Pasqualone.

Condividi su:

Seguici su Facebook