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A Pescara un incontro sull'Herpes Zoster - Fuoco di Sant’Antonio

Patologia sempre più presente nella popolazione adulta, opportunità di prevenzione con la vaccinazione

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Nella sede dell’ordine dei medici di Pescara, l’AMMI ‘donne per la salute’ ha organizzato un incontro informativo su un virus che affligge sempre più le persone l’Herpes Zoster comunamente conosciuto come il Fuoco di Sant’Antonio. Fuoco perché avvolge chi ne è afflitto esplodendo con forti dolori e rash cutanei. Presente il dott. Giustino Parruti, direttore Unità Complessa Malattie Infettive ASL Pescara, e la dott.ssa Graziella Soldato, Direttore Unità operativa Complessa Igiene Epidemiologica e sanità pubblica che hanno parlato del virus e dell’importanza della vaccinazione.

A presentare l’evento, con i due importanti ospiti, la presidente dell’AMMI Pescara Gemma Andreini. Il dott. Parruti ha ampiamento parlato di come si nasconde il virus nel corpo umano in maniera silente incluso in un “grumo” nelle cellule dei gangli delle radici nervose spinali, anche per molti anni, da quando si è avuta la varicella, e di come si “risveglia” generalmente in età avanzata in corrispondenza di una situazione di debolezza del corpo, come l’immunodeficienza, invadendolo come Herpes Zoster. L’espansione e l’aggressività del virus si manifesta in modo doloroso perché attraversa tutto il corpo coinvolgendo muscoli, nervi insinuandosi anche in organi vitali. 

Questo virus è conosciuto come Herpes Zoster e la patologia è comunemente detta Fuoco di Sant’Antonio e forse l’origine è derivato da quando il Santo, allora eremita, resistette agli attacchi insidiosi del diavolo nel deserto riportando dolorose ustioni. Il diavolo si manifestava come serpente e la parola Herpes deriva dal greco Herpeton che indica appunto l’animale.

Non tutte le persone che hanno avuto da piccoli la varicella si ammalano di Herpes Zoster quando hanno una capacità fisica di combatterlo, ma un controllo immunitario compromesso per vari motivi, non ultimo il Covid che ha di fatto debilitato gran parte della popolazione, l’invecchiamento, l’utilizzo di farmaci, lo stress favorisce il risveglio di questo virus.

Per combattere la patologia è necessario vaccinarsi e l’ASL e la Regione Abruzzo, ha detto il dott. Parruti, e tutte le persone da 50 anni in poi, o con patologie varie, hanno diritto a vaccinarsi gratuitamente. L'infezione produce immunità permanente e raramente la malattia si ripresenta. A volte la malattia lascia complicanze come la Nevralgia Post Erpetica che causa molto dolore al nervo coinvolto e un intenso prurito.

L’intervento molto esaustivo della dott.ssa Soldato ha confermato quanto detto dal dott. Parruti, in merito ad una patologia che ha avuto un incremento dopo la pandemia che ha debilitato le difese immunitarie delle persone, e di quanto importante sia la vaccinazione.

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