Questo pomeriggio il Consiglio Regionale ha approvato all'unanimità le due richieste di referendum abrogativo dell’art.35 del ‘Decreto Sviluppo’, che permette le ricerche petrolifere anche entro le 12 miglia dalla linea di costa, e dell’art.38 del decreto ‘Sblocca Italia'. Lucrezio Paolini (IdV) sarà delegato a presentare la richiesta in Corte di Cassazione, mentre l'opposizione ha scelto Febbo e Sospiri come delegati supplenti.
Spiega Mario Mazzocca, Sottosegretario con delega all'ambiente e Capogruppo Sinistra Ecologia Libertà : “Molte norme di questi decreti, in particolare quelle dell’articolo 35 del ‘Decreto Sviluppo' sono dettate da motivazioni emergenziali; una prospettiva questa in cui si collocano sempre più spesso i governi nazionali di fede neoliberista al fine di ridurre, oggettivamente, gli spazi di democrazia delle comunità e delle istituzioni locali su quelle scelte che vanno a condizionare il loro ambiente e dunque la loro vita. Ecco perché Sinistra Ecologia Libertà ha sostenuto da subito la proposta avanzata dai coordinamenti No Triv e A Sud, ma anche da altre associazioni ambientaliste, per la richiesta dei referendum abrogativi. Si tratta di un altro impegno concreto contro la petrolizzazione dell’Adriatico, che premia l’azione in materie ambientali sostenuta da Sel all’interno di questa maggioranza di governo regionale".
Soddisfatto il Coordinatore Regionale Sel Abruzzo, Tommaso Di Febo : “Per Sel Abruzzo è positivo il voto favorevole di oggi del Consiglio Regionale. Questo è un passaggio importante e fondamentale per continuare la battaglia contro le trivellazioni. Il Governo Renzi che ha scelto la strada della petrolizzazione con le decisioni assunte, oggi si trova di fronte ad un fatto nuovo: le deliberazioni di regioni come Abruzzo, Molise, Puglia, Marche, Basilicata ed altre, che aprono la strada al referendum abrogativo dell'art. 35 del “Decreto Sviluppo”. Dopo le tante manifestazioni e iniziative di contrarietà alle trivellazioni che sono state organizzate, si apre uno scenario nuovo in cui i cittadini potranno dire la propria, attraverso il referendum che e' stato proposto dal coordinamento No Triv e A Sud e sostenuto da tantissime altre associazioni, per impedire queste decisioni catapultate dall'alto da parte del governo.”