Negli ultimi giorni via Orazio è tornata tristemente alla ribalta per l’ennesimo episodio di degrado urbano: dopo l’aggressione subita da una giovane residente nelle scorse settimane, un incendio, divampato ieri, ha riportato l’attenzione su una zona della città da tempo abbandonata a se stessa. Non si tratta di un caso isolato, ma dell’ennesima conferma di una situazione ben nota e già più volte segnalata.
“È un errore gravissimo pensare di ridurre tutto a una semplice questione di sicurezza - dichiara Paolo Sola, capogruppo del Movimento 5 Stelle Pescara - quello che accade in via Orazio e nelle zone limitrofe è il frutto di una serie complessa di problematiche sociali e strutturali che non possono essere ignorate. La zona, da anni segnata da insediamenti precari, marginalità e abbandono, è teatro ciclico di episodi di tensione, degrado e pericolo. Le risposte istituzionali, tuttavia, sono sempre state deboli o inesistenti”.
“Il centrodestra continua a voltarsi dall’altra parte - prosegue Sola - perché le condizioni e le vicende della zona sono note da tempo, ma ogni volta che si ripresentano episodi gravi, come quello dell’ultima aggressione o dell’incendio di ieri, ci si limita a qualche dichiarazione d’allarme o ad inviare il personale di Ambiente per ‘ripulire’ la zona, senza mai affrontare davvero il problema. Il rischio è che anche episodi come l’incendio di ieri possano avere in futuro conseguenze ben più gravi. Non è raro che in quegli insediamenti vengano utilizzati fornelli da campo, conservati materiali infiammabili o addirittura bombole del gas, come si temeva già nell’occasione di ieri”.
“Una situazione completamente fuori controllo - avverte Sola - e la responsabilità politica è di chi, avendo il compito di intervenire, ha scelto invece la strada dell’inerzia. Ogni volta si sceglie la soluzione più facile: ignorare, voltarsi dall’altra parte, derubricare ogni situazione ad un evento legato al malaffare, e lasciare che tutto peggiori. Serve un cambio di passo deciso, una politica che sappia guardare in faccia la realtà, consapevole della complessità del problema e capace di agire su tutti i piani – sociale, urbano, istituzionale – per restituire sicurezza e dignità all’intera area, senza nascondersi dietro semplificazioni e slogan”.