L’assessore al commercio Zaira Zamparelli ha partecipato questa mattina ai lavori della commissione Controllo e garanzia, presieduta dal consigliere Paolo Sola. Con Zamparelli sono stati invitati i rappresentanti delle associazioni di categoria. Presenti anche due residenti, in rappresentanza di chi vive nella zona della movida, a piazza Muzii e dintorni. Al centro dell'incontro la recente ordinanza del sindaco Carlo Masci sull'occupazione di suolo pubblico in alcune strade del centro.
L'assessore ha ricordato i tanti tentativi che si sono succeduti negli anni di trovare un punto di incontro tra le esigenze dei gestori dei locali a svolgere la propria attività anche all'aperto e quelle dei residenti, che chiedono di riposare tranquillamente, e ha anche sottolineato le limitazioni già imposte, per ciò che riguarda la musica, per tentare di andare incontro agli uni e agli altri. Ha ribadito poi che non c'è alcuna volontà da parte dell'amministrazione di penalizzare i locali, anzi ha suggerito che forse andrebbe ripensata l'attività che svolgono in quella zona, per contemperare le esigenze di tutti.
“Piazza Muzii potrebbe vivere tutto il giorno”, ha detto. “Se vogliamo essere davvero una città turistico-ricettiva il servizio dei locali andrebbe garantito, cioè, tutto il giorno. Non c'è la necessità di spingersi fino a notte fonda”, per Zamparelli. L'ideale sarebbe trovare un punto di equilibrio tra le parti. Su questo si è sempre concentrato il Comune e continuerà a farlo, ma fino ad oggi, “nonostante i tanti incontri, compresi quelli promossi con l'Arta, non si è mai riusciti a contemperare le esigenze di tutti” per cui si è arrivati alle “scelte di oggi, che sono provvisorie”, ha detto Zamparelli parlando della recente ordinanza del sindaco che riguarda quella zona, finalizzata a limitare l'occupazione del suolo pubblico fino a mezzanotte. “Con quel provvedimento non chiudiamo affatto i locali, che possono continuare a lavorare negli spazi interni, da mezzanotte in poi.
Si deve anche tenere conto”, ha concluso Zamparelli, “del diritto al riposo dei residenti. Ben venga se le imprese sono pronte a fare investimenti per abbattere il rumore antropico derivante dalla presenza delle tante attività concentrate sull'area pubblica: non credo sia giusto farlo utilizzando soldi pubblici, tanto più che c'è già una sentenza sul risarcimento, da parte del Comune, alle famiglie che vivono in quella zona, per una somma pari a 450mila euro”.