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"Berlinguer e la piccola Leningrado": il racconto della settimana per la rubrica di SI

"Enrico Berlinguer, una storia collettiva" si arricchisce con la testimonianza riflessiva di Giorgio Cerasoli

Redazione
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Si arricchisce con la testimonianza riflessiva di Giorgio Cerasoli “Berlinguer e la piccola Leningrado” la rubrica ‘Enrico Berlinguer, una storia collettiva’, lanciata da Sinistra Italiana Abruzzo e in pubblicazione ogni venerdì sul sito web. “Stiamo ricevendo tanti contributi e riflessioni per condividere e scrivere un racconto collettivo che, traendo spunto da ciò che Enrico Berlinguer è stato e rappresenta, attiva una partecipazione attorno a identità e prospettiva della Sinistra. Si possono inviare testi basati su testimonianze o suggestioni tratte dal film Berlinguer – La grande ambizione a abruzzo.sinistraitaliana@gmail.com e ogni venerdì pubblicheremo un contributo”, dice Daniele Licheri, segretario regionale Sinistra Italiana Abruzzo.

Berlinguer e “la piccola Leningrado” – G. Cerasoli

Mi iscrissi al P.C.I. nel 1968, avevo 20 anni; ero impegnato anche sindacalmente con la CGIL, come tanti miei coetanei.

La figura e la politica di Berlinguer sono stati fondamentali per la mia formazione culturale e umana, anche se non ero d’accordo sulla politica del “compromesso storico”.

Nella politica dell’austerità, invece, vidi una luce che penetrava fortemente nel futuro, ma molti, troppi furono quelli che non la capirono o non vollero capirla.

La mia prima marcia della pace data ottobre del 1983; fu organizzata dal PCI su fortissima convinzione di Berlinguer.

In quegli anni ero negli organismi dirigenti della Federazione di Pescara ed ero segretario della sezione “Menconi-Longo”, sezione territoriale e operaia della periferia di Portanuova, più precisamente di via Aterno, allora chiamata “la piccola Leningrado”, dove il PCI prendeva sistematicamente più del 50% dei voti!

Il 13 giugno 1984 ci furono i funerali di Berlinguer con 3 cortei verso piazza S. Giovanni e un milione e mezzo di persone! C’erano tanti compagni della mia sezione.

Io non c’ero perché decisi di tenere la Menconi-Longo comunque aperta e fare la diffusione dell’Unità, volevo dare ai compagni di via Aterno un segnale di reazione immediata e, nel dolore per la tremenda disgrazia, di continuazione in quella lotta.

Il mio impegno è continuato fino ad oggi e non mi sono mai dimesso da segretario di sezione del PCI... sono stato con Ingrao contro la nascita del PDS e la cancellazione delle sezioni, ma le cose sono andate come sappiamo.

Mi sono sempre battuto per ricostruire una sinistra unitaria da sinistra, per questo ho aderito a Sinistra Democratica e poi a SEL e poi a Sinistra Italiana.

La realtà del nostro paese, dell’Europa e del mondo oggi è drammatica, come ben vediamo.

Eppure, non possiamo rinunciare a lottare per le idee per cui Berlinguer è morto.

Continueremo con forza la nostra strada, che va lontano!

Continueremo a praticare innanzitutto l’unità, L’UNITA’ come si chiamava quel giornale che portavamo casa-casa insieme a un pensiero di giustizia e libertà.

Giorgio Cerasoli

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