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Sola sul cantiere in via Regina Elena: "L'ennesimo capitolo di un triste copione"

Stamattina era atteso il riavvio dei lavori da parte della ditta appaltatrice. E invece no

Redazione
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“Il cantiere per il rifacimento dei marciapiedi di via Regina Elena rappresenta l'ennesimo capitolo di un triste copione fatto di disagi, superficialità e promesse non mantenute da parte della Giunta Masci”. Questo il commento del Presidente della Commissione Controllo e Garanzia, Paolo Sola (M5S), a margine della seduta che stamattina ha audito i tecnici Alessandro Margiovanni (responsabile del procedimento) e Michela Passerini (direttore dei lavori) sui ritardi dell’ennesimo cantiere in centro che, negli ultimi mesi, ha scatenato le proteste e il malcontento di tanti residenti e commercianti della zona. Durante la seduta si è appreso che proprio stamattina era atteso il riavvio dei lavori da parte della ditta appaltatrice che invece, dopo aver sollevato già diverse riserve sui lavori, ha disertato il cantiere aprendo di fatto allo scenario di una risoluzione del contratto.

“Questo porterà di conseguenza ad un vero e proprio contenzioso i cui tempi sono imprevedibili e che lascerà il centro cittadino con un'altra ferita aperta - aggiunge Paolo Sola - l’ennesimo cantiere bloccato a metà dopo mesi di caos e disservizi per residenti e commercianti, dopo che proprio questo intervento era stato tra i palcoscenici delle tante promesse elettorali di Carlo Masci, che ne aveva garantito la conclusione in tempi lampo”. 

Tra le cause dei ritardi e delle riserve che hanno portato a questa situazione sembra essere nel mirino anche una progettazione iniziale insufficiente e superficiale, che non avrebbe tenuto conto del necessario parere preventivo di un agronomo per verificare che gli interventi prevedessero le misure necessarie a garantire respiro e benessere degli alberi nelle asole dei nuovi marciapiedi.

“Se così fosse – prosegue Sola – sarebbe paradossale non aver tenuto conto di questo, considerando che i fondi per l’intervento erano stati ottenuti proprio per mitigare il dissesto arboreo della zona, e confermerebbe la grave abitudine di questa amministrazione di lanciarsi a capofitto nella caccia ai finanziamenti senza preoccuparsi a dovere della puntualità dei progetti, con la conseguenza di intercettare fondi ma spenderli in opere disastrose che finiscono col danneggiare la città. Ed è così che la città si ritrova capolavori di incompetenza come via Marconi”.

Lo scenario ora prevede, come uniche opzioni, da una parte quella di attendere l’esito del procedimento di risoluzione, che comporterebbe tempi inevitabilmente lunghi durante i quali la zona resterebbe completata a metà, e dall’altra quella che il Comune investa risorse proprie per concludere l’intervento. 

“Scelta che al momento sembra inverosimile – conclude Paolo Sola – considerando che per completare i lavori sul lato mare occorrerebbero ad oggi almeno 150.000 euro di risorse che non sembrano esserci, nonostante questa amministrazione continui a sperperare denaro pubblico su eventi di facciata, come il G7, piuttosto che sulle esigenze reali della città. Uno stallo, quindi, destinato ad aggravare ulteriormente la frustrazione dei cittadini che vedono sempre più cantieri incompiuti, simboli di cattiva gestione e promesse tradite”.

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