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Lavori in corso Umberto, Mazzioli replica a Barba

Ecco la dichiarazione del consigliere comunale di maggioranza in risposta all'esponente di Avs-Radici in Comune

Redazione
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“I commenti tecnici della consigliera Simona Barba sull'intervento che si sta realizzando in corso Umberto, non tengono purtroppo conto delle diverse necessità e dei tanti bisogni concreti che hanno guidato i lavori: dalla teoria alla effettiva realizzazione  c’è un mondo di esperienza da mettere in gioco. Dopo essermi documentato, desidero chiarire alcuni aspetti. Come prima cosa, la dimensione delle fioriere che Barba contesta è stata avallata da agronomi con competenze specialistiche in questo campo, e la loro forma è stata studiata per consentire il decentramento, ove necessario, degli alberi proprio per la ineludibile presenza di numerosi sottoservizi, trovando il giusto equilibrio tra l’obiettivo di collocare piante importanti e la realtà del sottosuolo in pieno centro urbano”. Così il consigliere comunale di maggioranza Loris Mazzioli replica all'esponente di Avs-Radici in Comune Simona Barba. 

“Per i lampioni, anch'essi criticati, è sufficiente osservare nelle ore serali la parte attualmente fruibile del corso, (poiché i lavori non sono evidentemente conclusi): è sufficiente esaminare l'esistente per constatare facilmente la qualità dell’illuminazione. Per quanto riguarda la parte antistante la sede della Fondazione Pescarabruzzo, non c'è stata alcuna sciatteria nella scelta di lasciare la facciata dell'edificio libera dagli alberi. C'è stata, invece, un'intenzione di valorizzazione dell’edificio, tra l’altro richiesta al Comune dalla Soprintendenza (che ha valutato il progetto nella sua interezza). Concludo dicendo che la pavimentazione antistante questo edificio avrà un disegno particolare che ne sottolineerà ulteriormente l’importanza. Forse sarebbe cosa opportuna resistere all’impulso di criticare a prescindere, magari aspettando la conclusione dei lavori prima di giudicare e comunque chiedendo delucidazioni a chi è davvero in grado di darne, in primo luogo perché conosce davvero il progetto e ne ha seguito la realizzazione”, aggiunge Mazzioli.

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