«Pescara nuovamente stretta nella morsa delle zanzare tigre (Aedes albopictus) ed egiziane (Aedes aegypti), più delle classiche comuni "zanzare domestiche" (Culex pipiens), agguerrite sin dall'inizio dell'estate contro l'uomo su vaste aree della città . Ex novo persino quest'anno siamo alla solita circostanza fastidievole con il ritorno delle truculente zinzale ematofaghe. L'amministrazione comunale indifferente nel reiterare l'elusione delle attività di bonifica delle zone di quartiere esposte all'infestazione nonostante le perseveranti lamentele dai pescaresi, pur essendo garanti del servizio cittadino, gigioneggiando nell'assenteismo prorogato dalla fine della primavera piuttosto che occuparsi della salubrità del territorio. Di fatto l'invasione estiva persiste». Così Marius Creati, esponente cittadino di Italexit Per L'Italia.
«Un'invasione di insetti dell'ordine dei Ditteri - continua Creati - era stata segnalata già l'anno precedente, durante l'estate scorsa, in seguito a grandi doglianze da parte dei cittadini terribilmente tormentati dalla fastidiosa presenza delle due specie esotiche summenzionate. L'amministrazione comunale, sorniona, si era limitata a battere d'inerzia tralasciando irresponsabilmente l'impegno di monitorare il territorio attraverso una rete di disinfestazione costante fino all'arrivo dell'autunno rimanendo per converso in attesa di sfruttare il freddo autunnale per uccidere le più fragili o indurle al letargo. Questo la dice lunga sulle effettive capacità gestionali che rispecchino l'interesse della collettività .
«Vero è - conclude Creati - che le condizioni verificatesi nei giorni scorsi richiedono un intervento repentino sulla città . Nasce spontaneo l'appello urgente di attuare le misure di prevenzione previste dal Piano nazionale per le Arbovirosi 2020-2025 da parte del Dipartimento Sanità della Regione, in maniera tenace nei prossimi mesi, a seguito dell'evidente circolazione virale dei virus West Nile e Usutu in Abruzzo. Nonostante al momento non siano stati segnalati cospicui pericoli significativi per l'uomo, considerato che la maggior parte dei casi riscontrati nelle persone infette sul territorio nazionale non mostra alcun sintomo rilevante con circa un 20% di sintomi leggeri - tra cui febbre, cefalea, vomito, nausea e manifestazioni cutanee - prevenire l'aumento di fenomeni di infezione in assenza di terapie specifiche di prevenzione è impegno doveroso e responsabile di chi si occupa della gestione del territorio».