"Non basta chiamare un mezzo "La Verde" per fare mobilità sostenibile. Continuano le prove tecniche sul tracciato strada parco, in cui permangono evidenti criticità in termini di sicurezza ed efficienza in velocità del trasporto pubblico locale. Immaginate un mezzo di 18 metri lungo che entra a stento su via Tasso, una strada in cui mancano marciapiedi e il filobus occupa parte della carreggiata. Uno spettacolo a dir poco tragicomico! Non contento, il filobus prosegue su via Foscolo, dove pare si voglia imporre un senso unico, portando disagi significativi agli utenti dell'asilo nido situato in quella zona".
Così Romina Di Costanzo, consigliera comunale del Pd a Montesilvano. "Non possiamo poi ignorare - aggiunge - la necessità dei semafori su via Aldo Moro e sul tracciato, che rischiano di paralizzare ulteriormente il traffico. Come si evince dal nulla osta ministeriale, si parla chiaramente per quell'area di "rischio di congestione da traffico". È evidente che la scelta di instradare forzosamente il trasporto rapido collettivo sui principali viali della città è stata quanto meno maldestra. Piuttosto che continuare a ostinarsi di fronte alle numerose criticità irrisolte, barriere architettoniche, passi carrabili, tracciati inadatti e tecnologie obsolete che hanno contribuito a trasformare questa epopea in una farsa, sarebbe saggio ripensare al destino di tutta l'area in termini di mobilità, tenendo conto delle reali necessità di connessione e della domanda effettiva, con un'analisi costi-benefici reale".
Per Di Costanzo, “non ha senso riqualificare una strada come viale Europa utilizzando i fondi PNRR senza avere in mente la funzionalità della stessa all'interno di questo anello e senza considerare il tipo di viabilità che sarà interessata (pedonalizzarla, senso unico, doppio senso). Si parla di fontane, giochi ludici, arredi urbani per dare un aspetto centrale alla via, e poi c'è il tracciato del filobus... come se su una singola via si potesse decidere a sé stante, senza essere inserita all'interno di un piano della mobilità che deve tener conto dei flussi non solo cittadini ma di area metropolitana”.
I fondi PNRR, ricorda l'esponente Dem, “rappresentano un'opportunità unica per trasformare la città in un modello di mobilità sostenibile, ma devono essere gestiti con consapevolezza e responsabilità. Le progettualità spot, come il fallito tentativo del filobus con i 33 milioni di euro sinora spesi, la riqualificazione parziale senza una visione integrata di Viale Europa, rischiano di dissipare risorse preziose senza apportare miglioramenti tangibili alla vita dei cittadini. Senza una pianificazione chiara e progetti affidabili, ogni spesa diventa un debito contratto con il futuro. È essenziale che ogni euro investito sia destinato a infrastrutture e soluzioni che rispondano alle reali esigenze del territorio, garantendo una mobilità efficiente e sostenibile per tutti i cittadini di quella che sarà tra poco meno di tre anni la Città Nuova”, conclude.