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Trent'anni fa la Strage di Via D'Amelio, il ricordo della politica abruzzese

Marsilio: "Uomo di Stato, eroe dei nostri tempi". Torto (M5S): "Continuiamo lottare affinché gli venga resa giustizia"

redazione
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Sono passati 30 anni dalla strage di Via D'Amelio, a Palermo, dove persero la vita il giudice Paolo Borsellino insieme alla sua scorta composta da Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina per mano di Cosa Nostra.

Oggi pomeriggio, alle ore 18:30 a Pescara in Via Falcone e Borsellino sarà svelata una targa in memoria del magistrato e della scorta mentre alle 18:45 presso l'aula Emilio Alessandrini, la proiezione dei filmati Qr-code (nei quali i ragazzi raccontano Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e gli Angeli della scorta uccisi dalla mafia). La politica abruzzese ricorda la strage di 30 anni fa che sconvolse l'Italia intera.

Così Daniela Torto, capogruppo M5S in commissione Bilancio alla Camera: "Sono passati trent'anni da quel 19 luglio 1992 quando Paolo Borsellino e i suoi agenti di scorta furono brutalmente uccisi dalla mafia. A due mesi dal l'omicidio di Falcone, la mafia continuava la sua guerra con lo Stato, eliminando uno dei suoi servitori più grandi. Dopo 30 anni di depistaggi e bugie, non conosciamo ancora tutta la verità su quelle morti. Ecco perché dobbiamo batterci ancora e con sempre maggiore forza per sradicare il cancro mafioso dalle istituzioni e dal Paese. Coltivare il ricordo è fondamentale: non dimentichiamo questi straordinari uomini e il loro esempio e, al contempo, continuiamo lottare affinché gli venga resa giustizia".

Marco Marsilio, Presidente della Regione Abruzzo: "Un uomo di Stato, un eroe dei nostri tempi, Paolo Borsellino è stato ucciso 30 anni fa.

Insieme a lui, cinque agenti della scorta sono morti quel 19 luglio 1992 in via D’Amelio. Una profonda ferita per la nostra storia, ma che oggi - a distanza di tanti anni anni - ci ricorda che l’impegno delle istituzioni per la lotta a ogni mafia deve essere costante e quotidiana."
 
Carlo Masci, Sindaco di Pescara: "Quei fatti restano certamente una ferita profonda ma allo stesso tempo è necessario che le istituzioni e la società civile non arretrino rispetto alla possibilità di offrire un contributo di partecipazione alla vita democratica attraverso iniziative di sensibilizzazione in difesa dei valori di giustizia e legalità.”
 
 
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