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Covid, Marcozzi: "La Regione intervenga prima di una nuova ondata"

"Adesso gli strumenti ci sono, basta scuse" incalza il Capogruppo del M5S

la redazione
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"La necessità di tenere alta l'attenzione per il Covid è quanto mai attuale. Mi auguro però che, almeno questa volta, si lasci da parte la propaganda, si analizzino i dati e si utilizzino gli strumenti utili al contrasto del virus in maniera efficace e corretta, dando il giusto peso a ognuno di questi, a partire dall'affidabilità dei tamponi antigenici. Lo abbiamo ripetuto in tutti i modi nel corso delle precedenti ondate che questi test rischiano di fornire risultati sbagliati, ma dalla Giunta Marsilio hanno sempre fatto spallucce, rimandando ogni responsabilità al Ministero della Sanità e lavandosi le mani sulle conseguenze.

Il tema però sta tornando all'attenzione dei media grazie alle parole, riprese dagli organi di stampa, del consulente del Ministro Speranza Walter Riccardi, che ha affermato come il tampone antigenico presenti un 30% di falsi negativi, col pericolo di un senso di sicurezza erroneo. Sono considerazioni che siamo costretti a evidenziare ogni volta che i casi aumentano perché, nonostante questi dati, da Regione Abruzzo non arriva alcun tipo né di reazione né di raccomandazione alla cittadinanza. Spero che, almeno stavolta, ci sia un approccio diverso e venga fatta una campagna di informazione agli abruzzesi sulla necessità di seguire passo passo le indicazioni delle autorità competenti per mantenere comportamenti adeguati alle circostanze, anche dopo un tampone rapido negativo. Fino a oggi, invece, continua a regnare un senso di improvvisazione che, a quasi due anni dallo scoppio della pandemia, non è più accettabile".

Sono parole del Capogruppo M5S in Regione Abruzzo Sara Marcozzi, che prosegue così:

"Mi aspetto dal Presidente Marsilio una reazione immediata e proporzionata a un pericolo che rischiamo di correre. Siamo già in ritardo con l'organizzazione degli hub per dare nuova spinta alla campagna di vaccinazione sia per chi non si è ancora vaccinato che per la terza dose. Non è un caso se dodici sindaci abbiano già scritto all'Assessore alla Sanità Verì per potenziare l'assistenza territoriale e capire come agire sul prosieguo delle vaccinazioni.

È il momento che Regione Abruzzo faccia il proprio dovere per scacciare la paura e il timore di una quarta ondata. Gli strumenti ci sono e si muovono sulla linea tracciata da vaccini, prevenzione e corretta comunicazione alla cittadinanza. Non si perda altro tempo e si intervenga prima di trovarsi nuovamente in una situazione di emergenza", conclude

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