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Liceo Marconi: una storia sbagliata

La politica se ne faccia carico

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Partecipata la manifestazione di Lunedi 23 Agosto di fronte alla Provincia di Pescara contro lo spezzettamento e la demolizione del liceo.
Diverse decine di studenti, genitori, personale hanno protestato contro lo smembramento della scuola, da 1700 utenti e lavoratori, su 6 sedi temporanee, per uno scellerato progetto di demolizione di un'ottima scuola e la ricostruzione parziale di nuovi capannoni industriali  energivori e inadatti come edifici educativi.

Quella che è stata presentata dal presidente della Provincia Zaffiri  come la fine dei problemi del Marconi, con 6 sedi temporanee, è invece percepita dalla comunità scolastica come l'inizio della diaspora e distruzione. Hanno parlato genitori e studenti dell'insostenibilità di 5 sedi scolastiche di sole aule , senza laboratori, palestre, aree all'aperto e locali per le attività di sostegno. Senza parlate delle difficoltà di trasporto per raggiungere, da tutta la provincia, sedi spesso periferiche. Diversi genitori stanno pensando di chiedere ancora la  didattica a distanza per evitare questi disagi.

Alla base rimane la denuncia di  illegittimo cambiamento, con motivazioni inconsistenti, di un finanziamento da 8 milioni per la riqualificazione della scuola, in un progetto di demolizione totale e ricostruzione parziale di un edificio, tipo capannone industriale, dichiarato inaccettabile da alcuni docenti e tecnici della scuola, che hanno  denunciato la Provincia di fronte alla magistratura e ad organi di controllo, per abuso e danno erariale.
Un paradosso. Con 8 milioni di euro si distruggerebbe una scuola di buon livello del valore stimato di 19 milioni di euro, che ha sempre funzionato egregiamente ed in sicurezza, mettendo "in mezzo a una strada" 1.700 persone per una decina di anni. Meglio restare al Marconi e riqualificare a blocchi la scuola attuale.

Di fatto,  la soluzione esiste. Per non perdere finanziamento, progetto ed appalto in corso, hanno confermato diversi interventi, si costruisca il nuovo edificio temporaneo  su un'altra area pubblica centrale in corso di riqualificazione,  senza demolire il Marconi . Una volta ultimato, il nuovo edificio potrebbe essere usato come " scuola tampone "   per ospitare tutte insieme le classi trasferite del Marconi da ristrutturare.  La stessa scuola "tampone" servirà per accogliere le classi di tutte le altre scuole del patrimonio pubblico da adeguare ai nuovi standard. Un investimento strutturale per le riqualificazioni future, riutilizzabile in futuro come sede per uffici di molte strutture pubbliche che lì potrebbero trovare nuova sede, all'interno dell'area pubblica in trasformazione della quale l'edificio diventerà elemento polifunzionale qualificante. Occorre che la politica responsabile avochi a sé la soluzione di questa vicenda che ha preso un indirizzo sbagliato, verso una direzione di legittimità, razionalità e proporzionalità. Hanno invocato l'intervento della buona politica gli intervenuti. "Occorre la mediazione di una politica responsabile. Prima che intervenga la magistratura".  Perché allora sarebbe una sconfitta per tutti.

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