“Partiti i lavori per lo svuotamento della vasca di colmata, Pescara si prepara a veder sparire la cosiddetta ‘collina della vergogna’ che oggi campeggia sulla banchina del porto canale di Pescara. Abbiamo letteralmente inseguito l’obiettivo, nel novembre 2019 è stata pubblicata la gara d’appalto per la rimozione di ben 100mila metri cubi di sedimenti rispetto ai 192mila metri cubi complessivi oggi presenti nell’invaso, da allora sono trascorsi ben 11 mesi, ma oggi finalmente iniziamo a vedere una schiarita sul nostro orizzonte.”
È il commento del Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri dinanzi all’apertura del cantiere.
“Il risultato odierno è il frutto del pressing esercitato senza sosta a Roma e presso il Provveditorato alle Opere pubbliche per far capire quanto fosse e quanto sia importante per la città di Pescara, per la nostra marineria, ma anche per lo sviluppo futuro del nostro porto a livello infrastrutturale, lo svuotamento di quella vasca di colmata che non rappresenta il miglior biglietto da visita per la città – ha sottolineato il Presidente Sospiri -. Non dimentichiamo, infatti, quante volte quella ‘collina’ di sedimenti è finita nel mirino dei tg satirici di livello nazionale, per la colpevole inerzia di chi ha preferito le chiacchiere ai fatti. Noi oggi abbiamo aperto un nuovo capitolo di quella vicenda, riuscendo ad avviare l’eliminazione progressiva e inesorabile di quella collina di fango: il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Provveditorato Interregionale alle Opere pubbliche Lazio-Abruzzo-Sardegna, che oggi ringraziamo, ha pubblicato il bando di gara a procedura aperta per lo svuotamento della vasca di colmata, per un importo pari a 894mila 656 euro nel novembre 2019. Purtroppo, le procedure di gara prima, l’emergenza Covid-19 dopo, hanno incredibilmente rallentato l’iter dell’intervento e solo oggi vediamo le ruspe a lavoro per rimuovere i primi 100mila metri cubi, questo significa che scenderemo a un livello inferiore rispetto al piano di campagna, assicurandoci anche un bacino utile e disponibile per il deposito di materiale nel caso dovessimo realizzare un dragaggio d’emergenza dello scalo portuale. Le opere dovranno essere concluse entro 120 giorni, ovvero quattro mesi. Che significa, per l’amministrazione regionale, riuscire a chiudere il cantiere per fine primavera. Ma non basta – ha aggiunto il Presidente Sospiri –. Siamo infatti in attesa dell’arrivo degli ulteriori fondi assicurati dal Ministero delle Infrastrutture nel corso della riunione svoltasi nel febbraio 2020, dunque prima che esplodesse la pandemia, risorse destinate appositamente allo svuotamento completo della vasca di colmata, e a un dragaggio di profondità del porto canale, e nel frattempo vanno avanti anche le procedure per dare a Pescara un nuovo porto”.