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Ospedale di Pescara: a un anno dalla pandemia stabiliti i protocolli di sicurezza più stringenti

Il comunicato di Antonio Blasioli

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A inizio gennaio ho segnalato lo sviluppo di un focolaio di contagi verificatosi all'interno del reparto di Ortopedia dell'Ospedale di Pescara (dove i contagi tra personale e pazienti sono stati circa 30) e poi in altri reparti dell'ospedale di Pescara, una situazione generata da errori e mancanze organizzative impensabili e incomprensibili a quasi un anno di distanza dall'inizio della pandemia.

Ho presentato un'interpellanza per chiedere ufficialmente al Presidente Marsilio e all'assessore Verì l'avvio urgente di un'indagine interna sulla gestione di questa vicenda e della situazione di contagio che in quei giorni si era estesa anche a pazienti e personale sanitario dei reparti di Oncologia e Medicina i cui positivi non sono stati tutti ospitati immediatamente nel Covid hospital, permanendo in una situazione di promiscuità con pazienti e personale negativo. 

Diversi, importanti ed impellenti i quesiti cui ho chiesto risposte certe e puntuali da parte della Regione: com'è arrivato il Covid all'interno del reparto, se visite esterne non sono ammesse? I pazienti sono stati tutti sottoposti a tampone prima di essere operati? Gli operatori sanitari sono sottoposti a tampone con periodicità? I pazienti, prima di essere ricoverati, ricevono il risultato del tampone fatto all'ingresso dell'ospedale? Il personale non pubblico che opera all'interno dell'ospedale viene sottoposto a tampone secondo la tempistica indicata dallo stesso Presidente della Giunta regionale? Tutti i reparti hanno le cd. Aree grigie, quante ne sono? La gestione interna del reparto, guidata dal primario Rocco Erasmo (che fa parte della task force dell'assessore Verì per fronteggiare l'emergenza coronavirus) è attenta e scrupolosa nel rispetto dei protocolli di sicurezza? Qual è stata la falla?

Nessuna risposta ufficiale, ma sono a conoscenza che appena dopo la mia segnalazione e il dilagare di quei contagi, la Direzione Medica dell'Ospedale di Pescara ha diffuso - per la prima volta a quasi un anno dall'emergenza! - una circolare contenente nuove procedure di accesso, più rigide e controllate, al Blocco Operatorio dei pazienti ospedalizzati.

Può considerarsi normale che solo il 13 Gennaio 2021 e solo dinanzi a criticità di contagio interno ai reparti, si decida di predisporre misure di controllo più stringenti?

La nota chiede: tampone molecolare oro-rinofaringeo a tutti i pazienti ricoverati ogni 4 giorni; tampone molecolare oro-rinofaringeo delle ultime 48 ore a tutti i pazienti ospedalizzati che devono accedere al Blocco Operatorio per intervento programmato; il che è una sostanziale ammissione di responsabilità.

Chiedo chiarezza e verità sulla gestione del principale presidio ospedaliero d'Abruzzo per il Covid-19, che a un anno dall'inizio di questa emergenza pandemica presenta gravi carenze nelle disposizioni e nei protocolli organizzativi che dovrebbero consentire al personale e ai pazienti di agire correttamente ed essere trattati in sicurezza.

Nel Consiglio regionale del 26 gennaio ascolterò le risposte avanzate nell'interpellanza, ma ritengo grave che il principale ospedale d'Abruzzo, struttura sanitaria pubblica per la cura del Covid-19, ne diventi uno dei luoghi di contagio.

 

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