Pescara, 31 agosto 2018. Questa semplice data potrebbe entrare nei prossimi volumi di storia legati alla politica italiana. La Democrazia Cristiana è tornata, e questa volta per davvero.
Dopo svariati tentativi nel corso degli anni, lo scudo crociato tornerà a pieno titolo nelle schede elettorali già dalle prossime regionali. Una salita non facile, come spiega il nuovo leader della ricostruzione, Gianfranco Rotondi, ministro dell'ex governo Berlusconi :
«Quando si quantifica il consenso di Forza Italia lo si limita alla sigla di FI, ma il nostro gruppo parlamentare comprende FI, l'area democristiana, il partito dei pensionati, il partito degli animalisti, il nuovo partito socialista di Caldoro. Tutta un'area politica, che dispiegata con una potenzialità di liste nelle elezioni regionali, totalizza una quota elettorale molto maggiore di quella dei sondaggi».
Rotondi presentò già a Roma nel 2005, il partito di Rivoluzione Cristiana, diventando titolare del nome e del simbolo della DC. Il 2018 costituisce concretamente la riunificazione, dopo l'ultimo risultato sorprendente alle regionali del Lazio, dove la DC ha ottenuto ben 8000 voti con il candidato Giovanni Azzaro.
Della stessa idea, anche uno dei maggiori esponenti della nuova Democrazia Cristiana, Angelo Sandri, l'attuale segretario nazionale, che sulla testata giornalistica romana, PaeseRoma ha rivelato:
«Chi ha conosciuto la Democrazia Cristiana storica, quella vera prima del 94', ricorda che noi avevamo e abbiamo ancora un esempio eccezionale di partecipazione, di libertà e di democrazia diretta, e quindi mi sono permesso una battuta alla Pippo Baudo, "le elezioni primarie le abbiamo inventate noi!"».
Sandri ha poi espresso un'osservazione sulla politica di oggi:
«Io credo che molte espressioni, se vogliamo del M5S e non parliamo del PD e sigle varie, sono molto artefatte e preparate, mentre ricordo le elezioni dirette all'interno del partito, coinvolgevano per esempio al Congresso Nazionale, centinaia di persone e di iscritti».
Nella prossima primavera, l'Abruzzo tornerà alle urne per le regionali. Un'opportunità imperdibile per far crescere la Democrazia Cristiana, magari sotto la possibile supervisione di Berlusconi, come ha indicato Gianfranco Rotondi nell'incontro nazionale tenutosi all'Aurum.