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A.C.A. SpA, il candidato Paolo Di Felice si presenta. Ecco le questioni da affrontare

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Sono Paolo Di Felice, Geometra libero professionista e Amministratore Unico di Società d'Ingegneria, nato a Pescara 47 anni fa, città nella quale risiedo dalla nascita.

Mi presento come candidato indipendente con l'intento di mettere a disposizione l'esperienza di 25 anni di attività imprenditoriale come professionista singolo, responsabile tecnico ed azionista di maggioranza dell'azienda da me fondata, con notevole esperienza di edilizia stradale, impianti tecnologici e pratiche ambientali nel centro Italia con la collaborazione di 28 unità tra dipendenti e consulenti.

Ritengo che le aziende municipalizzate, abbiano bisogno di una gestione manageriale tecnica e "pratica" e non di amministratori referenti di partiti politici, secondo la mia esperienza, le questioni principali da affrontare per  l'A.C.A. SpA sono:

1) Miglioramento e gestione dei sistemi di trattamento e depurazione esistenti, rilevando in dettaglio lo stato di fatto così da poter eseguire un'attenta analisi dei costi e degli sprechi. Ad oggi l'azienda non è in possesso di un censimento dettagliato ed informatizzato dell'intero sistema idrico fognario, io vorrei farlo avvalendomi di risorse sia interne che esterne alla stessa A.C.A.;

2) Condivisione con gli Enti (Comuni/soci, Province, ARTA, ASL e Regione) dei processi autorizzativi dei sistemi di raccolta, trattamento, depurazione e smaltimento reflui, con una definizione finalmente certa delle tempistiche per l'evasione delle pratiche tecnico-amministrative previste dalle norme vigenti, come accade negli altri enti gestori delle acque del Centro e nord Italia.

Faccio un esempio pratico: Le tempistiche per il rilascio delle autorizzazioni uniche ambientali (A.U.A.) per le attività produttive, previste dal DPR 59/13 e delle autorizzazione allo scarico in pubblica fognatura di cui al D. Lgs n. 152/06, sono pressoché raddoppiate se non triplicate, a causa anche del malfunzionamento istruttorio interno all'azienda.

3) Valorizzare e responsabilizzare le professionalità esistenti, contenendo i costi. A riguardo aggiungo che in caso di mia elezione ad amministratore sarà a disposizione non solo la mia professionalità, ma anche quella del mio staff tecnico aziendale, composto da ingegneri, architetti  e geometri esperti professionisti e consulenti in materia ambientale, a titolo gratuito, quindi senza nessun aggravio sul bilancio dell'A.C.A. Spa.

4) Migliorare la gestione degli appalti per servizi e forniture qualificando e selezionando i professionisti e le imprese, in base ai requisiti e nel rispetto delle recentissime normative sugli appalti pubblici. Gli affidamenti diretti a imprese e professionisti (di cui ci si avvale  attualmente), determinano costi altissimi rispetto alle procedure di gara imposte dal DLgs 50/16 (la media dei ribassi per appalti e servizi nel centro Italia si aggira dal 35% al 45%)

5) Garantire le forniture d'acqua a tutti i Comuni, in particolare a quelli in zona svantaggiate, studiando anche delle agevolazioni e riduzioni delle tariffe per le piccole e medie attività produttive, premiando il risparmio e il riutilizzo di acqua con installazione di sistemi adeguati e innovativi. Ciò  consentirebbe anche all'azienda A.C.A. di poter disporre di più acqua per coprire il fabbisogno dell'intero comprensorio, ed evitare di lasciare "a secco" le solite aree.

Indipendentemente dal colore politico, ritengo che i pochi candidati tecnici che si sono presentati in questo bando estivo, anzi, ferragostano, possono avere la meglio rispetto alle logiche di palazzo che finora  hanno caratterizzato l' A.C.A. SpA, con compensi d'oro, incarichi assegnati a terzi sulla fiducia e tariffe aumentate (certo non si può dire lo stesso dei servizi), e ci si stupisce se a proposito è stata creata la definizione di "partito dell'acqua"?

Alla luce di quanto sopra, invito i sindaci a considerare un cambio di marcia, valutato anche che negli ultimi anni i comportamenti della gestione A.C.A. hanno avuto impatto negativo sul sistema  turistico, ricettivo marino e montano, in particolare modo quello balneare con risultati su qualità delle acque e divieti di balneazione tristemente noti alla collettività.

 
 

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