Il comitato del NO verte la propria posizione su tre motivazioni 1) L'Italia ha bisogno di estrarre idrocarburi per importare meno e quindi avere meno costi. 2) la chiusura delle piattaforme provocherebbe un enorme perdita di posto di lavoro sia per le estrazioni in mare che per l'indotto in terra. 3) Non si provocano danni all'ambiente perché le società appaltatrici sono molto attente alla ricerca sui processi di minor impatto ambientale possibile.
Scardiniamo questi tre punti uno per uno:
1) In Italia si estraggono ogni giorno 114.000 barili, noi ne consumiamo 1.235.000 barili sempre al giorno. Per il gas ne estraiamo ogni anno 6,98 mld mc ne consumiamo 995 mc a testa sempre ogni anno. Tradotto le riserve italiane coprono per il petrolio il fabbisogno nazionale per 6/7 settimane, per il gas 6 mesi. E' vero la produzione di gas è molto più alta e copre un fabbisogno maggiore, ma le riserve che abbiamo ammontano a 53 mld mc, se ogni anno ne estraiamo 6,98 mld mc più o meno avremmo un autonomia di 7 anni. Nonostante questi 122 mostri marini nei nostri mari a poche miglia dalle nostre coste, che dovrebbero essere protette e “sfruttate” per il vero petrolio d'Italia il turismo, noi siamo il 4° importatore mondiale di idrocarburi al mondo, il nostro maggior fornitore è la Russia (che nell'immensità del suo territorio l'estrazione di idrocarburi ha un impatto ambientale, paesaggistico, sociale, culturale, turistico, enogastronomico, completamente non paragonabile al nostro) anziché poggiare il fianco a questa Europa miope e giocare all'embargo con la Russia come se stessimo su un tavolo di Risiko, lavoriamo ad una più stretta alleanza con Putin, scegliamolo come partnership per il nostro sviluppo economico importiamo più gas ma esportiamo in ogni settore piu “made in Italy”.......io dico che avremo una plusvalenza.
2) Occupazione?? quale??? chi difende l'astensionismo e quindi il no mi riporti per favore dei dati, veri, reali. Io leggo che su 9 regioni promotrici del referendum se ne sono defilate 2, la Sicilia e l'Abruzzo, perché , pare siano i territori con i giacimenti più ricchi, bene!! Allora mi domando come mai la Sicilia è la regione con il più alto tasso di disoccupazione in E U R O P A!!! non in Italia, in Europa. E l'Abruzzo invece è la seconda regione con il più alto tasso di disoccupazione in Italia?? Riporto anche dei dati statistici certificati di due località GELA E VASTO. A voi un commento!
CONFRONTI TERRITORIALI AL 2011
Indicatore Gela Sicilia Italia
Tasso di disoccupazione maschile 21.3 18.5 9.8
Tasso di disoccupazione femminile 37.4 27.1 13.6
Tasso di disoccupazione 26.4 21.8 11.4
Tasso di disoccupazione giovanile 58.2 53.7 34.7 -
CONFRONTI TERRITORIALI AL 2011
Indicatore Vasto Abruzzo Italia
Tasso di disoccupazione maschile 9.6 8.7 9.8
Tasso di disoccupazione femminile 16.9 14.1 13.6
Tasso di disoccupazione 12.8 11 11.4 T
Tasso di disoccupazione giovanile 39 32.1 34.7
3) Per la scansione dei fondali viene utilizzata l'Air Gun che danneggia pesantemente l'ambiente marino. Gli organismi di controllo dell'impatto ambientale delle trivellazioni sono state spesso a libro paga delle stesse ditte appaltatrici della piattaforma, secondo voi come sono risultate le analisi fatte?? Per la prima volta si sono resi pubblici e analizzati alcuni dati del ministero dell'ambiente relativi all'inquinamento generato da oltre 34 trivelle (ce ne sono135) attraverso sostanze pericolose che provocano il Cancro. Guarda caso il mar Adriatico, soprattutto la parte centrale, da qualche anno a questa parte ha perso molte delle sue bandiere blu, indice di mare pulito e balneabile. Mancano i dati di altre 100 piattaforme delle quali il ministero non ha concesso l'accesso agli atti, probabilmente perché non c'è stato nessun controllo della legge, severissima in materia, che misura i gas di scarico perfino ai motorini, ma a quanto pare non quelle delle piattaforme in mare.
E quindi io mi chiedo: se non c'è nessun pericolo per l'ambiente perché non ci sono dati ufficiali? Perché il ministero dell'ambiente non ha autorizzato l'accesso agli atti di tutte le piattaforme e strutture dell'indotto, richiesta dalle associazioni ambientaliste e delle regioni promotrici del referendum? Perché chi estrae, e quindi dovrebbe rispettare la legge, è la stessa che poi controlla che quella legge venga rispettata? Giungo alle conclusioni, sebbene ci sarebbe tanto altro da dire, l'ENI è la societa proprietaria della maggior parte delle piattaforme, è un'azienda a partecipazione statale, il 4,34% è del ministero dell'economia e delle finanze, il 25,76 della cassa depositi e prestiti. Per non parlare poi dei deputati e senatori che esultano perché nei loro territori grazie alle nostre barricate sono state bloccate le piattaforme (Ombrina mare ad esempio) salvo poi vedere che hanno votato a favore dello sblocca Italia e quindi del via libera a questi mostri. L'Italia, nonostante la crisi, nonostante la totale impossibilità di accedere a investimenti privati, nonostante il nostro premier Renzi ha tagliato quei già pochi fondi destinati alle energie alternative, produce il 60% di energia rinnovabile. Siamo uno dei paesi europei più fruttuosi. Ma naturalmente, anche e soprattutto qui, la fanno da padrona il magico mondo delle potentissime LOBBIES al quale il nostro governo tiene davvero tanto!! Ecco perchè io in persona, il mio dipartimento, e Fratelli D'Italia Alleanza nazionale VOTIAMO SI AL REFERENDUM, per difendere i nostri mari e per dare un avvertimento al governo di Renzi!